La Gazzetta dello Sport

Il trionfo per Koepka Ma l’eroe è Woods

●Brooks, è bis dopo gli Us Open Tiger torna a ruggire ed è 2° Molinari ok: 6°

- Simone Battaggia Tiger Woods ha 42 anni

Questa volta è tornato davvero. Il secondo posto di Tiger Woods al Pga Championsh­ip fa un rumore fragoroso, più della doppietta di Brooks Koepka che a St. Louis mette in cascina il secondo Major dell’anno dopo aver saltato il Masters per infortunio, più del sesto posto di Francesco Molinari.

10 ANNI DOPO Tiger (ri)porta il golf in un’altra dimensione. E non tanto per il piazzament­o in sé, ma per come ha giocato. Il 64 di domenica — suo score più basso nel 4° giro di un Major — ha fatto tornare indietro il tempo di dieci anni, a quando Woods dominava i Major, a prima degli scandali sessuali, degli abusi di farmaci, delle quattro operazioni alla schiena. Tiger ha 42 anni ma la mimica e il linguaggio del corpo erano quelli del numero 1. Maglietta rossa, berretto nero e un popolo dietro di lui, Woods ha dato spettacolo. Nelle prime nove buche si è messo nelle situazioni più difficili, si è infilato nei bunker (buche 1, 4 e 8), ai bordi del lago (2), tra gli alberi (5), in mezzo alla gente (ancora 8), sulle stradine (9) ma nonostante ciò ha realizzato quattro birdie e un solo bogey grazie a salvataggi e a colpi d’approccio al green sensaziona­li, col supporto del putt dei tempi migliori. A ogni birdie un boato di quelli che non si sentivano da dieci anni, a ogni colpo perso un «ooh» di delusione. Chiuderà il torneo con -14, a due colpi da Koepka. Un risultato straordina­rio per chi, meno di un anno fa, non sapeva nemmeno se sarebbe tornato a giocare a golf.

PER PARIGI Inesplorat­o o meno, intanto Tiger mette le mani avanti. Per ora è rientrato tra i primi 30 al mondo, a fine settembre sarà a Parigi per la Ryder Cup da vicecapita­no ma specifica di voler essere nel roster «da giocatore». Di certo per il capitano Jim Furyk non sarà facile non concedergl­i una delle quattro wild card. E come non pensare, allora, a una riedizione della sfida con Francesco Molinari, che nel 2012 a Chicago strappò a Tiger il mezzo punto decisivo per la vittoria dell’Europa? Il volo per la Francia Chicco lo ha già prenotato: non fosse bastato il trionfo all’Open Championsh­ip, il sesto posto al Pga ha rinsaldato il primo posto nella lista europea. «È stata una settimana molto buona — racconta il torinese —. I green erano molto complicati per le ondulazion­i di difficile lettura. Il pubblico? Mai vista tanta gente». Sì, con Tiger cambia tutto.

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AFP

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