La Gazzetta dello Sport

Inter con Lautaro&Icardi Spalletti alla corsa scudetto

Il tecnico crede nel titolo: «La bici ce l’ho, pedaliamo»

- Vincenzo D’Angelo

MILANO

Sulla scia di Vieri, Ibrahimovi­c e Eto’o. Ma gli andrebbe bene anche un debutto alla Alvaro Recoba, capace di conquistar­e il popolo interista con due perle contro il Brescia a ribaltare il risultato e a cancellare la prima storica partita a San Siro di Ronaldo, il Fenomeno. Chissà quanti pensieri affollano la testa di Lautaro Martinez in questa prima vigilia. Quanta emozione, quanta voglia di confermare un’estate da copertina e bagnare il battesimo in Serie A con un gol. Come hanno fatto giocatori che da queste parti hanno segnato la storia recente dell’Inter: Vieri nel 1999 travolse il Verona con una tripletta, Ibra segnò nel 2006 in casa della Fiorentina, Eto’o fece esplodere San Siro contro il Bari nel 2009. Icardi e Milito non ci sono riusciti: così l’allievo può subito superare i due maestri.

VAI COL TANGO

Gol, dribbling, assist, Lautaro in poco più di un mese si è già preso l’Inter. E grande del merito va anche a Mauro Icardi, diventato per Martinez un fratello maggiore. Inseparabi­li, in campo e fuori. Sin dal primo giorno, quando Maurito ha cominciato con il lavoro differenzi­ato in palestra e Lautaro era già accanto a lui a fare gli esercizi. Sul profilo Instagram del capitano nerazzurro sono già moltissime le foto dei due insieme: a correre in campo o a rilassarsi nella pisci- na di casa Icardi, con affaccio su San Siro. E il popolo interista sogna, perché adesso lì davanti si balla il Tango. A Madrid, contro l’Atletico, l’intesa è sembrata già a buon punto: Lautaro ha deciso il match con una perla in acrobazia, ma prima e dopo il gol si è messo al servizio del suo capitano cercandolo in profondità e liberandol­o in area con un velo. Poi è stato bravo ad aggredire gli spazi che Icardi liberava con il suo movimento. Perché quando si tratta di affondare il colpo, i due parlano la stessa lingua: non lo spagnolo, ma quella dei grandi attaccanti. Piuttosto, è nella fase di non possesso che Lautaro deve convincere Spalletti che «gli equilibri» resteranno intatti: «È un calciatore forte che ci sarà molto utile» ha detto ieri il tecnico toscano in conferenza, senza tornare sulla tirata d’orecchie post Atletico, quando sì, il gol era stato da urlo, ma qualcosina senza palla non gli era piaciuto.

CONFRONTO A DISTANZA Le prove sono finite. Da stasera si fa sul serio e una non rincorsa potrebbe già pesare. Lo ha capito bene Icardi, che invece nei test estivi è sembrato molto più disponibil­e al sacrificio. Da lui però Spalletti e i tifosi nerazzurri si aspettano prima di tutto i gol: perché per portare l’Inter a essere l’anti Juve sarà necessario anche che Icardi vinca la sfida a distanza con CR7 per il trono dei gol. O che possa confermars­i sui livelli dell’ultima stagione, chiusa con 29 centri: «Ma Mauro può fare ancora di più — ha detto Spalletti a luglio —, se pensiamo alle occasioni sciupate e al conto dei gol, possiamo aspettarci di più...».

ASSALTO Magari sfruttando Lautaro in versione rifinitore. Il corridoio pescato di esterno a Sheffield è stato un assaggio della sua classe. Piedi dolci, garra, fame di gol. Uno così accanto a Icardi può fare la differenza, in attesa di capire quale sarà il vestito migliore in questa nuova Inter. Che parte senza Nainggolan e Perisic, altri cavalli da aggiungere a un motore offensivo di primo livello. E allora su il sipario: l’assalto alla Juve parte dal Sassuolo. Per Lautaro e Icardi c’è da battere il primo colpo. Per festeggiar­e la convocazio­ne con la Seleccion e lanciare le ambizioni dell’Inter.

INTESA Sempre insieme dal primo giorno di ritiro, sia in campo sia fuori. Il collaudo contro l’Atletico fa pensare in grande

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 ??  ?? Lautaro Martinez, 20 anni, e Mauro Icardi, 25. La nuova coppia che fa sognare l’Inter GETTY
Lautaro Martinez, 20 anni, e Mauro Icardi, 25. La nuova coppia che fa sognare l’Inter GETTY

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