Sarri maestro a Londra Suo il derby con l’Arsenal
●Pedro-Morata-Alonso stendono l’Arsenal, che aveva rimontato da 0-2 con Mkhitaryan e Iwobi
Signori e signore, ladies and gentlemen: Sarrilandia ha acceso le luci e per mezz’ora ha illuminato lo Stamford Bridge, regalando un calcio di altissimo livello e i gol di Pedro e Morata. La risalita dell’Arsenal, approdato al 2-2 tra il 37’ e il 41’ del primo tempo con Mkhitaryan e Iwobi, ha dato ulteriore spettacolo al match, mostrando problemi difensivi che costringeranno l’allenatore toscano ad un supplemento di lavoro. Il possesso palla dei Blues e l’ingresso di un fuoriclasse come Hazard hanno però dato la spinta decisiva verso il 3-2, firmato da Alonso, tanto per completare il tris spagnolo nel tabellino del Chelsea alla voce marcatori. Alla fine della giostra, secondo successo di fila, leadership in classifica e trionfo nel primo derby londinese della stagione. SPETTACOLO Sarri può sorridere alla vita, ma dopo il 3-2 sui Gunners è stremato. I cronisti lo tormentano con la storia del fumo: come fa a non fumare in campo, dove fuma, quando fuma, quanto fuma. Lui se la cava con una battuta: «Nel momento più difficile, serviva una sigaretta». Ma il suo calcio non è fumo e la prima mezz’ora del Chelsea ha dimostrato che pure quassù, nella terra che ha inventato il football moderno, il copione di Sarri può funzionare. Vanno dilatati i tempi, passare da mezz’ora a 70 minuti, per poi arrivare a 90, ma per farcela serve la condizione fisica che, dopo un mese di lavoro a ranghi ridotti, non può esserci. Occorre anche, e questo richiede un altro genere di allenamento, una migliore copertura difensiva. Nell’ultimo quarto d’ora del 1° tempo, il Chelsea ha ripiegato con 8-9 giocatori che andavano verso la linea della porta, lasciando un buco sistematico al centro, dove solo Non poteva che essere Maurizio Sarri sulla copertina del match programme della prima gara del Chelsea in casa in stagione gli errori grossolani di Aubameyang - due -, Mkhitaryan e Iwobi hanno evitato ai Blues di rientrare negli spogliatoi con un punteggio pesante sul groppone. Anche Emery merita una citazione: è stato bravo ad individuare il punto debole del Chelsea e su questo limite ha costruito il match, chiedendo di affondare sulla corsie laterali e di servire il pallone all’indietro sull’uomo libero di turno. Il basco è stato però tradito dalla mira dei suoi uomini migliori: così va talvolta il calcio e l’Arsenal è inchiodato a quota zero.
LA SVOLTA Il Chelsea ha meritato il 3-2 perché nella ripresa i Blues hanno gestito con autorità il match, con Jorginho che ha già assunto il comando delle operazioni, Kanté che non molla mai, Pedro che corre come un maratoneta e il talento di Hazard. I Blues avrebbero potuto calare il poker, con gli assalti di Hazard e Giroud murati da Cech, ma l’ultimo acuto ha prodotto un brivido al popolo del Chelsea: il tiro di Ramsey ha scavalcato Kepa, con il pallone poco sopra la traversa.
BUONA LA PRIMA Sarri si è presentato alla sua maniera: tuta, felpa e calcio spettacolare. Ha stretto a lungo la mano a Emery prima del match, ha parlottato con Zola e ha controllato il suo cronometro al pronti via. Ha applaudito, incoraggiato, strigliato, imprecato e percorso chilometri avanti e dietro nell’area tecnica. Ha esultato con il pugno al momento dei gol, ma senza esagerare. Ha dato il cinque a qualche tifoso al fischio finale e si è sottoposto ai rituali del dopo gara. «Mezz’ora di grande calcio, poi errori difensivi sui quali dovremo lavorare – la sua analisi -. È stata una bellissima partita per tutti». Può giurarci: anche da queste parti non capita tutti i giorni di assistere ad uno show come Sarrilandia.