AI BIANCONERI MANCA ALMENO UN RIGORE CR7, TOCCO DI BRACCIO
Più ombre che luci nella direzione di Fabrizio Pasqua, che comunque arbitra con la giusta personalità una partita che si complica col passare dei minuti. I bianconeri «denunciano» due interventi da rigore della difesa del Chievo nel primo tempo. Al 9’ Cacciatore sgambetta da dietro Cancelo che viene sbilanciato e calcia a lato da un’ottima posizione. Ma il contatto non è considerato evidente, perciò basta un «silent check» perché il Var Mazzoleni suggerisca a Pasqua di non tornare sui suoi passi. Decisione che lascia perplessi. Al 36’, poco prima che il Chievo pareggi, ancora Cacciatore cintura Cuadrado in area di rigore. Pasqua lascia proseguire senza tentennamenti, ritenendo il contatto veniale. Decisione più comprensibile della precedente, anche se resta qualche dubbio. Nel primo tempo, manca pure un giallo a Dybala che colpisce intenzionalmente con il braccio. Nella ripresa, da cartellino arancione l’entrata di Radovanovic su Ronaldo: Pasqua lo ammonisce. Al 9’, Giaccherini anticipa Cancelo che lo atterra: rigore solare. Al 17’, Bernardeschi e Hetemaj si beccano, lo juventino appoggia la mano sul mento del finlandese, che esagera nel rotolarsi a terra. Pasqua si limita a redarguirli. Al 42’, l’episodio più controverso del match: Mandzukic segna il gol del 3-2 (la palla oltrepassa nettamente la linea), ma nello sviluppo di un’azione viziata da un precedente tocco con il braccio di Ronaldo. Pasqua decide saggiamente di rivedere le immagini e fischiare la punizione per il Chievo. Poi il 3-2 di Bernardeschi: questo è buono.