La Gazzetta dello Sport

INZAGHI «BLACKOUT FATALI NON SI PUÒ CONTRO LE GRANDI»

«Ora dobbiamo lavorare e crescere di condizione. Contro la Juve andremo a fare la nostra partita sapendo che sarà difficile»

- Nicola Berardino ROMA

Quel tabù che resiste è solo la spia dell’amarezza di Simone Inzaghi. All’esame della sua 84a gara in A il tecnico biancocele­ste non riesce a vincere contro il Napoli, l’unica squadra che non ha ancora battuto: un pareggio e quattro k.o. il suo bilancio. Ma è la sconfitta della Lazio che brucia. Inzaghi si aspettava altro dalla prima in campionato. Una ripartenza per lucidare le ambizioni Champions. Non una prova che rispolvera­sse vecchi difetti in un processo di crescita lento a compiersi. «Sono stati fatali certi blackout — dichiara con un viso molto scuro il tecnico —, ma a mio parere non meritavamo la sconfitta». La sua analisi è chiara anche nel mea culpa. «Contro determinat­e squadre non si può abbassare la guardia come abbiamo fatto nei dieci minuti finali del primo tempo. È mancata quella concentraz­ione che bisogna avere sempre».

ORA LA JUVENTUS Inzaghi indica la via per ripartire. «Sapevamo di non avere un avvio di campionato clemente. Ora dobbiamo lavorare e crescere di condizione. Ma con un pizzico di fortuna avremmo potuto raggiunger­e un pari meritato». Ora c’è la trasferta con la Juventus all’orizzonte. «Ripartiamo dai primi 35 minuti, dall’ultima mezz’ora e dagli errori fatti. A Torino andremo a fare la nostra partita sapendo che è difficile». Da verificare le condizioni di Luiz Felipe uscito a fine primo tempo per un risentimen­to al polpaccio.

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