Strinic, problema al cuore Il Milan perde una freccia
● Il controllo nei giorni scorsi: ipertrofia del muscolo cardiaco I medici lo sospendono dall’attività fino ai prossimi accertamenti
Chi si è fatto domande, alla fine del mercato, sull’abbondanza di terzini sinistri a Milanello, ora non ne ha (purtroppo) più motivo. L’inizio del campionato, dopo una campagna acquisti che ha regalato entusiasmo e sorrisi, ha portato anche una cattiva notizia: Ivan Strinic si deve fermare per problemi al cuore. A renderlo noto è il Milan stesso, con un comunicato diffuso ieri pomeriggio in cui si spiega che «durante gli accertamenti di routine semestrali, previsti in Italia per gli atleti professionisti, è stata riscontrata una iniziale ipertrofia del muscolo cardiaco meritevole di ulteriori approfondimenti da eseguire dopo un periodo di riposo». Il Milan è storicamente un club molto attento a tutto ciò che attiene la sfera cardiaca e, sebbene il problema di Strinic al momento non sembri essere una cosa particolarmente grave, lo staff medico lo ha ovviamente subito stoppato: «Per questa ragione il giocatore dovrà sospendere temporaneamente l’attività sportiva agonistica fino al completamento degli esami».
IPOTESI Per sospensione dell’attività si intende uno stop totale. Il croato non potrà allenarsi per circa un mese, durante il quale sarà monitorato costantemente. Al termine saranno effettuate nuove verifiche strumentali. In questi casi è impossibile sbilanciarsi sulle tempistiche, ma appare evidente come fra inattività e altre indagini supplementari, anche nella migliore delle ipotesi il ritorno in campo non possa essere celere. Al termine della trafila medica, il giocatore dovrà comunque ottenere nuovamente l’idoneità sportiva. L’ipertrofia cardiaca è un aumento anomalo delle dimensioni del cuore, che ovviamente può rappresentare un pericolo serio per la salute. Può essere fisiologica (succede agli atleti che praticano sport a livello agonistico), patologica (a volte congenita), oppure può incorrere lungo la vita di una persona. Nel suo caso il problema è emerso durante una normale visita di controllo prima della trasferta di Madrid della scorsa settimana (a cui erano seguiti altri accertamenti) e che per Ivan è stato una doccia gelata.
SFIDE L’esterno croato infatti era già alle prese con un altro guaio fisico, come aveva raccontato qualche giorno fa: «Vediamo cosa mi aspetta, ho un po’ di problemi a un tendine (che si trascina dal Mondiale, ndr), non sono al 100% né pronto per giocare, ma sono sicuro che tra una settimana sarò a disposizione. Darò tutto per questa stagione». Nulla, tutto da rifare e da ripensare, compresa la sfida a Rodriguez per la maglia da terzino sinistro: «Combatteremo per il posto». Strinic aveva sostenuto le prime visite mediche col Milan a febbraio, quando era arrivata l’ufficialità del passaggio – a parametro zero – dalla Samp al Milan e poi a giugno era partito per il Mondiale, dove è stato in assoluto il migliore del drappello rossonero nella campagna di Russia. Sia per rendimento di squadra (la sua Croazia è arrivata sino all’ultimo atto), sia in termini personali (sei gare su sette giocate da titolare). Il Milan dunque in queste settimane andrà avanti con Ricardo Rodriguez e con l’ultimo arrivato Laxalt, senza contare che all’occorrenza sulla corsia mancina può giocare anche Calabria. I rimedi a Gattuso non mancano, ma qui è in ballo la salute di uno dei suoi ragazzi. Qualcosa che va ben oltre le dinamiche di campo. CASSANO
Nel settembre 2014 è fermato per un’«aritmia cardiaca». Nel mercato estivo pareva destinato al Milan (l’affare saltò per altri motivi) che segnalò il problema al Parma