La Gazzetta dello Sport

Riecco Aquilani «Sogno la A La mia Roma è l’anti-Juve»

- Michela Cuppini

Provaci ancora Alberto. Dopo la rescission­e col Las Palmas, Alberto Aquilani, 34 anni, 10 squadre e 5 campionati diversi in 16 di carriera, è pronto per una nuova avventura. L’ennesima di una carriera eternament­e sospesa tra il grande salto e i tanti infortuni che ne hanno pregiudica­to l’ascesa. Oggi però Aquilani sta bene, si allena da svincolato a Roma e aspetta la chiamata giusta.

Alberto, com’è andata a Las Palmas?

«Non bene: abbiamo cambiato 4 allenatori in 5 mesi e oltre 40 giocatori. Avevo un altro anno di contratto ma non me la sentivo di scendere in Segunda e mi sono liberato per provare qualcosa di nuovo. Sono comunque rimasto colpito dalla Liga».

A proposito, che effetto le fa vedere CR7 in Italia?

«Compliment­i alla Juve: un colpo incredibil­e dal punto di vista tecnico e commercial­e. Se prima era imbattibil­e, figuriamoc­i ora. Con CR7 è attrezzata per vincere la Champions».

Ma c’è un’anti-Juve?

«Se la giocano Roma e Napoli. Vedo però la Roma un gradino sopra. Di Francesco è un martello anche se il loro mercato ha l’incognita Pastore: gran talento, ma come mezzala può faticare. Il Napoli potrebbe aver bisogno di tempo: con Sarri era una macchina perfetta, Ancelotti è un grandissim­o ma è al primo anno. Poi non sottovalut­erei l’Inter che ha fatto acquisti importanti. Con Spalletti e la sua esuberanza può fare il salto di qualità».

E il Milan?

«Sicurament­e qualcosa cambierà, hanno preso Higuain, un grandissim­o. Ma, secondo me, restano un gradino sotto».

A proposito: il suo arrivo al Milan è legato al ritorno di Bonucci alla Juve.

«Sono rimasto stupito. La decisione di Leo è stata coraggiosa. Probabilme­nte la Juve ha ritenuto Caldara non pronto».

Lei però quando è arrivato al Milan lo era. Peccato che per 2 presenze non scattò l'obbligo di riscatto dal Liverpool.

«Dovevo farne 25. A dicembre ero già a 18 e mancavano 6 mesi. A gennaio però mi sono infortunat­o, sono stato fermo 3 mesi, e quando sono rientrato Galliani mi disse che preferiva non scattasse l’obbligo. Voleva farmi tornare in Inghilterr­a e trattarmi in seguito».

Poi però non è più tornato. Cos’è successo?

«Il Liverpool si è sentito preso in giro dal Milan e ha preferito trattare con altre squadre».

Ma Aquilani oggi che fa?

«Ho fatto la preparazio­ne col Las Palmas, poi ho rescisso e mi sto allenando a Roma col mio preparator­e. Mi sento pronto per una nuova esperienza».

Vuole lanciare un appello?

«Mi sento bene, ho giocato 23 partite nella Liga, un ottimo campionato. Ho 34 anni e posso giocare ancora a buoni livelli. Però aspetto il progetto giusto. Alcune proposte sono arrivate ma non le ritengo adatte».

Da parte di chi?

«In Italia solo approcci. Dall’estero invece le più concrete, ma per ora non le ho prese in consideraz­ione perché la mia priorità è la A. Ho ancora qualcosa da dare qui».

Un progetto che la affascina?

«Il Real ha venduto Ronaldo… (ride, ndr). Mi stimola il Sassuolo di De Zerbi: è un allenatore forte e mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui».

Ma alla Roma tornerebbe?

«È come se mi chiedesser­o se voglio giocare il Mondiale. Ma come faccio? Sarei dovuto tornare 4 anni fa. Sono contento di quello che ho fatto per la Roma, tornare sarebbe un sogno, ma sono il primo a dire che non è possibile. Mi piacerebbe un giorno allenarla».

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Alberto Aquilani in azione contro Gareth Bale in Las Palmas-Real EPA

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