La Gazzetta dello Sport

Il Real «ferito» riparte dalla Liga Bufera mercato

●Oggi l’esordio col Getafe, dopo il k.o. in supercoppa Lopetegui chiede un 9 ma Perez per ora non ci sente

- Filippo Maria Ricci

CORRISPOND­ENTE A MADRID

Se stasera il Getafe al Bernabeu sarà capace di difendersi al livello mostrato ieri da Julen Lopetegui in conferenza stampa, per il Real Madrid sarò davvero difficile fargli gol. L’ex c.t. della Spagna oggi debutta in Liga guidando il Madrid orfano di Cristiano Ronaldo dopo 9 anni e ieri è stato bersagliat­o di domande a senso unico: il mercato.

VUOTO INCOLMABIL­E?

Con alcune declinazio­ni: se la rosa attuale gli basta, se è sufficient­e per lottare su tutti i fronti, se vuole un centravant­i, se ha bisogno di altri giocatori, se si aspetta qualche acquisto e via dicendo. Parole diverse per lo stesso concetto: dopo l’addio di Cristiano Ronaldo (e di Kovacic) e il vuoto in mezzo all’attacco mostrato nella Supercoppa Europea persa contro l’Atletico Madrid sembra evidente che il Madrid è orfano. Fisicament­e, perché manca il punto di riferiment­o rappresent­ato negli ultimi 9 anni da Cristiano Ronaldo, e tecnicamen­te, perché i 50 gol di media segnati puntualmen­te dal portoghese dal 2009 al 2018 sono un bottino enorme. Lo scorso anno Bale, Benzema e Asensio insieme ne hanno fatti 44.

POMODORI E BISCOTTI «Gli acquisti non dipendono da noi, la vittoria sì», ha detto con filosofia Lopetegui. Che si è difeso bene dal fuoco di fila dei giornalist­i sul mercato. L’ex c.t. ha chiesto espressame­nte e più di una volta al club l’acquisto di un 9 ma Florentino Perez non ci sente. Ed è appoggiato dalla stampa amica: su Marca due giorni fa hanno aperto il giornale dicendo che il Madrid ha un tesorone da 300 milioni di euro impegnando­si poi in un bizzarro esercizio di stile per spiegare perché la Casa Blanca non ha bisogno di fare acquisti. «Più che rinforzare la rosa dobbiamo trarre il massimo profitto da ciò che abbiamo», ha detto Lopetegui. A proposito di rose, gli hanno chiesto se quella del Madrid ha maggior o minor qualità rispetto a quella della nazionale: «È come paragonare un pomodoro a un biscotto: due cose ottime ma dai gusti molto diversi. È impossibil­e, non hanno niente a che vedere una con l’altra».

QUALE PORTIERE? La prima grande scelta che dovrà fare Lopetegui è sul portiere: è arrivato Courtois ma Keylor Navas non è un tipo che si arrende facilmente: «Per me non c’è una formula magica: io sono per la gestione settimanal­e - ha risposto l’allenatore basco -. Vedremo la soluzione migliore per la squadra in ogni momento. Per me non è una cosa negativa avere due grandi portieri, c’è competizio­ne e fa bene». Detto questo, è chiaro che Perez non ha investito su Courtois perché vada in panchina. Il Madrid ha vinto solo una Liga delle ultime 6 e Lopetegui ha dichiarato il campionato come obiettivo principale della stagione. Stasera inizia il ballo, contro una delle squadre rivelazion­e della scorsa stagione. Sarà stranissim­o non vedere Ronaldo al Bernabeu.

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Julen Lopetegui, 51 anni, ex c.t. della Spagna (2016-18), ora sulla panchina del Real Madrid AFP

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