Magnifico 37enne Vince due match in una giornata Federer stakanovista
●Al mattino batte Mayer, la sera Wawrinka: 3 ore e mezza in campo senza concedere palle break
Un programma rivoluzionato dalla pioggia, un «anziano» trentasettenne e alcuni colleghi costretti a fare gli straordinari. E così che Roger Federer a Cincinnati, il Masters 1000 che ha conquistato sette volte in carriera, si è trovato a giocare venerdì ottavi e quarti di finale nella stessa giornata. Che sia successo molte volte a tanti altri più o meno decorati tennisti è assolutamente vero, ma il Magnifico vincitore di 20 Slam non era costretto al ruolo di stakanovista dal 2005, ultima volta che gli era capitato di giocare due match nella stessa giornata. In mattinata era sceso in campo per l’ottavo di finale contro Leo Mayer, liquidato in due set per agguantare un posto nei quarti e affrontare l’amico-rivale Wawrinka. L’appuntamento serale con Stanimal è stato più impegnativo, e ci sono voluti tre set a Roger per agguantare la settima semifinale a Cincy. Nella notte italiana lo aspettava il ritrovato David Goffin, con cui i precedenti sono 6-1 in suo favore.
TENUTA Ancora una volta Federer ha dimostrato le sue doti soprannaturali. A 37 anni compiuti, il numero 2 al mondo è rimasto in campo tre ore e mezza. Non hai mai perso il servizio dall’inizio del torneo e nella maratona di venerdì non ha lasciato ai rivali nemmeno la speranza di una palla break. Talento e concentrazione, una fame che non passa mai: «Credo sia stata la seconda volta in carriera che mi accade — ha detto —, sembrava di essere in due giornate differenti. La mattina molto ventoso, la sera più umido». E’ stato importante rimanere centrato nei momenti chiave della partita: «Contro Stan — ha spiegato King Roger —, ho cercato di non perdermi nei punti importanti e focalizzarmi sul servizio. Alla fine ho cercato di portare avanti la tattica che avevo concordato col mio coach e che aveva sempre portato ottimi risultati nelle altre partite. Con Stan è stato un match molto equilibrato, quindi uscirne vincitore è stato un grande sollievo». Stanchezza, quasi noia per Federer-Stakanov: «Nel secondo set ero esausto, le interruzioni, tutto il tennis accumulato prima si stavano facendo sentire, ho faticato in alcuni momenti a stare sul pezzo. Oltre alla vittoria mi ha fatto piacere anche vedere Stan finalmente in forma. Sono felice che stia tornando al suo miglior livello».
C’È ANCHE NOLE La maratona non è toccata soltanto a Federer: anche Novak Djokovic ha fatto il doppio lavoro raggiungendo lo svizzero in semifinale. Era la prima volta dagli Australian open del 2016 che i due si ritrovavano in semifinale nello stesso torneo. Il serbo ha concluso prima la partita contro Dimitrov e nei quarti la battaglia contro un più fresco Raonic, che non era stato costretto al doppio impegno. Momenti di nervosismo per Nole, che ha anche frantumato una racchetta: «Mi sembrava di stare sulle montagne russe». Contro Cilic ieri si è guadagnato la finale di Cincinnati per la sesta volta, ma finora non è mai riuscito a mettere sulla mensola di casa il trofeo del 1000 americano, l’unico che ancora gli manca. Dopo la vittoria di Wimbledon, che ha decretato il ritorno ai massimi livelli del Djoker, il primo obiettivo sotto mano è quello di diventare il primo giocatore a vincere tutti i nove Masters 1000 in carriera: «Sono qui per questo — ha detto — e per questo sto dando tutto me stesso in ogni match». Proprio come ha fatto ieri sera contro il croato con cui ha dovuto soffrire prima di passare in tre set. Oggi si giocherà il nove sulla ruota di Cincinnati.
LA CHIAVE
Il n. 2: «E’ solo la seconda volta che mi succede». Nella notte la semifinale
Djokovic soffre con Cilic ma conquista la finale nell’unico 1000 che gli manca