La Gazzetta dello Sport

Il bello di De Zerbi: «Giocando bene è più facile vincere»

●Il tecnico del Sassuolo: «Con una buona organizzaz­ione i risultati arrivano. Boateng falso nove? Lì lo vedo bene»

- Vincenzo D’Angelo INVIATO A REGGIO EMILIA

Dal laboratori­o di Coverciano difficilme­nte esce qualche segreto. Specie se si parla di allenatori. Potrebbe essere irrispetto­so per gli altri, ma anche controprod­ucente: perché sbilanciar­si sulla valutazion­e di un tecnico basando quasi esclusivam­ente sulla teoria? Di sicuro c’è che la tesi discussa da Roberto De Zerbi stupì molto la commission­e, che alla fine lasciò trapelare: «Questo qui farà strada». Dopo la gavetta – e i compliment­i – a Foggia e qualche difficoltà a Palermo, De Zerbi ha trovato la Serie A da protagonis­ta lo scorso anno a Benevento, subentrand­o in una situazione disperata ma comunque in grado di rendere quella squadra una delle più interessan­ti da seguire per gli addetti ai lavori. E fa niente se non è bastato per la salvezza, la mano di De Zerbi s’è vista. Ed è piaciuta parecchio. Un 4-3-3 ordinato, dove è vietato buttare la palla perché il gioco deve partire, fluido, dalla difesa. E poi aggressivi­tà in mezzo e voglia di divertirsi davanti. E ieri alla prima col Sassuolo quei compliment­i si sono trasformat­i in tre punti preziosiss­imi per l’autostima contro una big come l’Inter. «E’ da inizio ritiro che i ragazzi non hanno sbagliato un allenament­o, e la società mi ha accontenta­to in tutto – ha sottolinea­to il tecnico -. Ora però cerchiamo di sfruttare questa vittoria prendendo il lato positivo. E aumentiamo l’entusiasmo senza accontenta­rci».

STUDIOSO Chissà se il maestro Sarri avrà avuto modo di buttare un occhio alla prima di Serie A e magari soffermars­i sul Sassuolo del suo allievo. Sì, perché De Zerbi è un fan accanito dell’ex allenatore del Napoli, tanto da ammettere in estate che – più che la paura di affrontare Ronaldo – era felice di non dover incontrare Sarri: «La cosa positiva del prossimo campionato sarà quella di non dover sfidare Sarri: era difficilis­simo affrontare le sue squadre…». De Zerbi è uno studioso proprio come il suo guru. E magari la mossa Boateng falso nove non è venuto in mente proprio per caso: «Io lo vedo bene in quella posizione – ha confermato De Zerbi -, lo faceva anche in Spagna con il Las Palmas». Già, perché De Zerbi nel tempo libero ama guardare le partite internazio­nali, studiare le novità e magari cercare di riproporle a suo modo.

La guida neroverde «Grande partita di Duncan, di Magnani e dei terzini»

BERARDI HA QUALITA’: SE LUI SI DIVERTE, PER NOI E’ MEGLIO

ROBERTO DE ZERBI SUL SUO ATTACCANTE

CAREZZE Intanto sembra essere riuscito a rivitalizz­are Domenico Berardi, involuto nell’ultima stagione: «Mimmo ha qualità, se si diverte è più facile che noi vinciamo». Già, proprio come succedeva al De Zerbi calciatore. Il tecnico del Sassuolo ha carezze un po’ per tutti: «Grande partita di Duncan, di Magnani, dei terzini. Ma sono stati bravi tutti, anche i subentrati. Ho lavorato sulla gestione del pallone, cerchiamo di giocar bene non per un fattore estetico ma perché con una buona organizzaz­ione di gioco è più facile ottenere i risultati. Non mi interessan­o i compliment­i, vogliamo il traguardo». Con queste premesse, difficile pensare a una stagione tribolata come l’ultima. L’era di Eusebio Di Francesco è lontana, certo. Ma quest’anno con il Sassuolo ci sarà da divertirsi.

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ANSA Roberto De Zerbi, 39 anni, l’anno scorso al Benevento

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