La Gazzetta dello Sport

Justin entra e propizia il missile di Edin

●L’olandese decisivo, il bosniaco applaude «Assist super» per un gol alla Van Basten...

- Massimo Cecchini INVIATO A TORINO

Quando Justin nasceva, Edin aveva già masticato notti di paure e sogni. La guerra ringhiava alla sua porta e il calcio era la via di fuga per azzannare il futuro, per diventare Dzeko. D’altra parte, 13 anni di differenza sono tanti, così come assai diverso è stato l’ambiente in cui l’olandesino ha cominciato a muoversi, figlio d’arte di un Kluivert (Patrick) già stella. In un caldo pomeriggio d’agosto torinese, però, è arrivata la santificaz­ione di coppia: cross del baby, sinistro al volo del senior e la Roma è decollata subito, con il web romanista già innamorato di quel 19enne che ha addosso le stimmate del fuoriclass­e. Insomma, i paragoni paiono così ingombrant­i che Di Francesco, dopo aver accarezzat­o contropelo Dzeko («Sbaglia i gol facili, ma ci ha abituato alle prodezze»), ruggisce subito: «I social non mi interessan­o perché non aggiustano, ma rovinano i calciatori. Justin ha talento, ma deve imparare a muoversi fra le linee e smarcarsi per far male. Stavolta è stato promosso, ma non facciamolo diventare campione». già un

LA BENEDIZION­E E se Florenzi lo applaude («Può spaccare le partite»), la vera benedizion­e per Kluivert arriva da Dzeko, la cui rete – per certi versi simile a quella di Van Basten nella finale dell’Europeo ‘88 – ha perciò sapore «olandese». «Justin ha messo un cross bellissimo e io ho fatto un gol ancora più bello. L’anno scorso ne ho fatto uno forse un po’ più bello, ma anche questo è tra i primi tre di sicuro della mia carriera. Ho visto Kluivert a destra e pregavo che la mettesse sul secondo palo. L’ha fatto e io l’ho presa benissimo. Non ho mai pensato di metterla giù, perché era l’ultimo minuto e c’erano tanti uomini in area. Se l’avessi stoppata, non avrei segnato». Proprio vero, ma il bosniaco non dimentica i meriti dell’olandese, che ha esordito in Serie A venti anni e 4 mesi dopo l’addio di suo padre al nostro campionato. «Può giocare sia a sinistra che a destra – continua Dzeko –. Sicurament­e ha cambiato la partita, ha fatto un bell’assist ed è quello che ci serve da giocatori che subentrano. Stavolta è toccato a lui, domani a un altro. Dobbiamo avere tutti la stessa mentalità, lo stesso atteggiame­nto». E lo dice uno che neppure i due pali colpiti fino a quel momento avevano scoraggiat­o. «È sempre difficile vincere a Torino, l’abbiamo visto negli ultimi anni, abbiamo sempre sofferto, ma penso che abbiamo fatto una buona partita, con tante occasioni, e prima o poi il gol doveva venire. I granata sono una buona squadra, con un bravo tecnico. Siamo stati anche in difficoltà, ma soffriamo e attacchiam­o tutti insieme. Serviva solo vincere e lo abbiamo fatto, anche se non siamo ancora così brillanti come lo saremo tra 2-3 partite». Impression­i? Sembra una minaccia al campionato. La Roma di Dzeko e Kluivert non ha più voglia di fermarsi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy