Incredibile Messi: ancora millenario
●La Pulce sabato ha firmato il gol n. 6.000 dei catalani in campionato. Aveva siglato pure il n° 5.000
Primo febbraio del 2009: il Barcellona dell’esordiente Pep Guardiola gioca a Santander e con fatica s’impone 2-1, grazie a una doppietta di Messi. Il secondo gol, ottenuto battendo l’oggi romanista Marcano, è la rete numero 5.000 del Barcellona in Liga. Poco più di nove anni e mezzo dopo, Leo ha messo la firma anche sul gol 6.000. È il suo decennio, forgiato vincendo 7 Liga e 5 Pichichi. Un decennio vissuto in antitetica simbiosi con Cristiano Ronaldo, che però ha chiuso con 2 campionati e 3 titoli di capocannoniere.
INCREDIBILE CONTINUITÀ Per la prima volta Leo è senza Cristiano, però ha iniziato come se ci fosse: molto carico. Nel 3-0 all’Alaves ha fatto 2 reti e preso un palo e una traversa. I dati più clamorosi di questa corsa millenaria sono due: il primo è il poco tempo impiegato dal Barcellona per passare da 5 a 6 mila. Il secondo è che Leo ha contribuito alla corsa con 337 gol, 35 di media all’anno se le dividiamo per 9 e mezzo. Una volta Jorge Valdano ha detto che «Messi è Maradona tutti i giorni» per sottolineare l’incredibile continuità di Leo. Perché a colpire, a frastornare diremmo, è la sua incredibile continuità. Come Ronaldo, che ha lasciato il Madrid dopo aver fatto una media 50 gol a stagione per 9 lunghi anni, Leo segna, segna, segna. E trascina, anima, rianima, ispira il Barcellona, non sempre alla sua altezza. Come sabato con l’Alaves: «Quando abbiamo giornate così speriamo che Messi risolva la situazione», diceva con grande onestà Sergi Roberto. LA CRONOLOGIA Diamo un’occhiata alla storia: il primo gol in Liga il Barcellona lo segna il 12 febbraio del 1929 in un 2-0 ancora al Racing. Si giocava meno, c’è di mezzo la guerra, però per arrivare a 1000 reti i catalani impiegano oltre vent’anni: il 22 ottobre 1950 Marco Aurelio apre il 6-1 al Lleida. Per toccare quota 2.000 ci vogliono oltre 13 anni: Zaballa in un 4-0 al Valencia del gennaio ’64. Per annotare il 3.000 poi il Barça impiega addirittura 18 anni: ci pensa Quini nel gennaio del 1982, contro il Castellon. E altri 14 anni per il 4.000, firmato da Amor in una sconfitta a Valen- cia del marzo ’96. Da lì la lunga attesa per l’apparizione di Mes- si del febbraio 2009: di nuovo quasi 13 anni. Con Leo l’accele- rata è supersoni- ca, traguardo tagliato senza bisogno della doppia cifra.
GOL DI BUON AUSPICIO E già che siamo in tema di storia e di numeri, il gol 6.000 di Messi porta con se un’altra annotazione statistica interessante: è il primo del campionato ’1819 del Barcellona, e ogni volta che Leo ha aperto le marcature dei suoi in Liga (è successo nel 2008, nel 2010 e nel 2014) la sua squadra ha chiuso col triplete (2009 e 2015) o con il doblete Liga-Champions (2011). Mercoledì Messi parlando al Camp Nou ha detto che l’obiettivo principale quest’anno per lui è la Champions. Dove potrà competere con Ronaldo, alter ego fondamentale in questa folle corsa, sua e del Barcellona, del decennio intercorso tra il gol 5.000 e 6.000. I due si sono fomentati a vicenda, obbligandosi a dare sempre di più, partita dopo partita, senza pause, senza possibilità di distrarsi, rilassarsi, rallentare. «Mi sa che per fare il 7.000 avrà qualche difficoltà», scherzava Sergi Roberto. Sì, ma la storia del club Leo l’ha già fatta.
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IL NUME RO i gol di Messi dal n. 5.000 (febbraio 2009) al n. 6.000 del Barça in Liga. Ne aveva fatti 47 prima