Sun Yang, dopo lo slam cerimonia ed incidente
●Il cinese vince i 200 sl attesi da 8 anni: poi sul podio cadono i piloni per le bandiere
Quando c’è di mezzo Sun Yang, il nuotatore cinese più popolare e discusso, succede sempre qualcosa di forte, o un impreviso. Stavolta non è fuggito dal blocco come per la finale dei 1500 ai Mondiali di Kazan 2015 pur di non perdere da Greg Paltrinieri, ma dopo aver vinto l’oro cui teneva di più (nei 200 s) ai Giochi Asiatici di Giakarta in Indonesia, un incidente nel protocollo della sua premiazione, ha provocato imbarazzo ed ilarità pure a lui. Un mal funzionamento tecnico dei piloni metallici, ha fatto crollare a terra le bandiere dei 3 medagliati durante l’inno, e dopo un altro tentativo di innalzarle, la cerimonia è stata conclusa: a nulla è valsa la richiesta di Sun di ripeterla. Lui era reduto AFP ce dallo show in acqua (1’45”43) con esultanza esagerata, salendo a cavallo sulla corsia, piangendo per aver chiuso il suo grande slam (oro olimpico, mondiale e asiatico in carica) e domato una specialità che gli sfuggiva da 8 anni nella rassegna. Il primatista mondiale dei 1500 (che tornerà a nuotare con 400 e 800) è poi salito sulle scale di una piattaforma tra a folla di fotografi: «Ho aspettato 8 anni per questo titolo, che vale come un oro olimpico e mondiale e mi ridà slancio. Una gara perfetta ed incredibile» ha detto il ventiseienne che ha chiesto al nipponico Hagino di «aiutarmi a promuovere di più il nuo- in Asia, lui è un’ispirazione ed un bravo ragazzo». Quattro anni fa boccioò l’inno nipponico con un inequivocabile «è brutto» provocando una crisi diplomatica tra i due Paesi. Il bad Boy ha ricevuto il sostegno del coach Dennis Cotterel che ne difende la trasparenza: «Non è facile essere sottoposto alle sue pressioni, ma è un ragazzo sensibile». Non la pensa certo così, un altro australiano, anzi il re di Rio dei 400, che bollò il triolimpionico e 9 volte iridato, già squalificato per doping, di essere un imbroglione, un baro.
SEDICENNI E’ stato show anche nei 1500 donne neo olimpici tra le sedicenni cinesi, che cronometricamente sono rimaste dietro il 15’51”61 di Simona Quadarella a Glasgow (2° tempo del 2018),e anche nei 200 dorso Liu Yaxin ha vinto con un crono peggiore di quello del trionfo di Margherita Panziera, che resta 3a nel ranking in 2’06”18. Seto si prende i 200 farf., il Giappone, lanciato dalla Ikee (53”60), la staffetta veloce.
Uomini, 200 sl Sun Yang (Cin) 1’45”43, Matsumoto (Gia) 1’46”50, Ji Xinjie (Cina) 1’46”68; 100 do Xu Jiayu (Cin) 52”34, Irie (Gia) 52”53; 200 fa Seto (Gia) 1’54”23. Donne, 1500 sl Wang Jianjiahe (Cin, 16) 15’53”68, Bingjie Li (Cin, 16) 15’53”80; 200 do Liu Yaxin (Cina) 2’07”65; 100 ra Suzuki (Gia) 1’06”40, Aoki (Gia) 1’06”45; 4x100 sl Giappone 3’36”53.