CALMA, IL MONDIALE È APERTO
L’amarezza del sabato è durata poco, quanto la pioggia che aveva impedito alla Ferrari di conquistare la pole. Ieri sono bastate tre curve per chiudere la pratica del GP del Belgio: Vettel ha fatto ciò che doveva, ossia vincere, ha accorciato le distanze da Hamilton e ha preso lo slancio per Monza. Lui e il team hanno dominato con la calma dei forti, quella mancata nelle ultime due uscite prima che la F.1 andasse in vacanza. La gara di Spa certifica alcune cose e ne insegna altre. Certifica che, oggi, la rossa è tecnicamente superiore ai rivali. E che il tedesco non ha perso le sue sicurezze. Insegna che, per portare a casa questo Mondiale, non servono imprese eccezionali. Serve tranquillità. Alla conclusione della stagione mancano 8 GP, i punti da recuperare sono 17. Basta far bene i compiti a casa e non agitarsi durante gli esami… Mettendo magari anche Raikkonen - l’altro pilota del Cavallino – in condizione di essere là davanti per rubare punti all’inglese. Ieri, non fosse partito 6° in mezzo al mucchio selvaggio del via (con le conseguenze che abbiamo visto), Kimi poteva riuscirci. Inoltre, va bandita la parola sfortuna davanti all’asfalto bagnato o a qualche imprevisto: rischia di creare negatività e diventare un facile alibi. Sull’altro fronte Spa conferma che Hamilton è diventato da un paio d’anni un formidabile incassatore. In Belgio ci ha provato, ha perso, ma si è tenuto stretto il 2° posto. L’esperienza (e l’amicizia con Niki Lauda?) hanno trasformato Lewis in un lucido e pericoloso calcolatore. Ma con una rossa così potrebbe non bastare.