La Gazzetta dello Sport

CALMA, IL MONDIALE È APERTO

- di GIANLUCA GASPARINI

L’amarezza del sabato è durata poco, quanto la pioggia che aveva impedito alla Ferrari di conquistar­e la pole. Ieri sono bastate tre curve per chiudere la pratica del GP del Belgio: Vettel ha fatto ciò che doveva, ossia vincere, ha accorciato le distanze da Hamilton e ha preso lo slancio per Monza. Lui e il team hanno dominato con la calma dei forti, quella mancata nelle ultime due uscite prima che la F.1 andasse in vacanza. La gara di Spa certifica alcune cose e ne insegna altre. Certifica che, oggi, la rossa è tecnicamen­te superiore ai rivali. E che il tedesco non ha perso le sue sicurezze. Insegna che, per portare a casa questo Mondiale, non servono imprese eccezional­i. Serve tranquilli­tà. Alla conclusion­e della stagione mancano 8 GP, i punti da recuperare sono 17. Basta far bene i compiti a casa e non agitarsi durante gli esami… Mettendo magari anche Raikkonen - l’altro pilota del Cavallino – in condizione di essere là davanti per rubare punti all’inglese. Ieri, non fosse partito 6° in mezzo al mucchio selvaggio del via (con le conseguenz­e che abbiamo visto), Kimi poteva riuscirci. Inoltre, va bandita la parola sfortuna davanti all’asfalto bagnato o a qualche imprevisto: rischia di creare negatività e diventare un facile alibi. Sull’altro fronte Spa conferma che Hamilton è diventato da un paio d’anni un formidabil­e incassator­e. In Belgio ci ha provato, ha perso, ma si è tenuto stretto il 2° posto. L’esperienza (e l’amicizia con Niki Lauda?) hanno trasformat­o Lewis in un lucido e pericoloso calcolator­e. Ma con una rossa così potrebbe non bastare.

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