Spalletti, è già dura «Troppa pressione Noi l’anti-nessuno»
●Il tecnico Inter: «Bisogna dimostrare in campo di valere la Juve». Luciano cancella il giorno di riposo
DIFFICILE VINCERE TUTTE LE PARTITE VISTO DA DOVE ARRIVIAMO
LUCIANO SPALLETTI ALLENATORE INTER
Faccia scura e non si fatica a capire il perché. C’è davvero da mettersi sul lettino dello psicologo e provare a spiegare perché l’Inter, dopo un primo tempo perfetto, decide di buttarsi via, spegnere la luce e finire tra i fischi del suo pubblico, 59.135 spettatori totali. In fondo, la reazione a uno striscione apparso a inizio partita in Curva Nord che richiamava giocatori e tecnico alle proprie responsabilità dopo il mercato fatto dalla società. Niente da fare, l’appuntamento con la vittoria è rimandato. E allora la musica di Spalletti suona simile a quella della vigilia: «Se giochiamo così noi siamo l’anti-nessuno, a Reggio Emilia abbiamo giocato male, stasera non abbiamo reagito al gol del 2-1. Non dico questo perché io non creda alle potenzialità della squadra. Ma la verità è che la sintesi giornalistica di definirci anti-Juve crea pressione. E allora bisogna pedalare forte per essere l’anti-qualcuno». Pedalare forte già da oggi, se è vero che il tecnico ha annullato il giorno di riposo inizialmente programmato: tutti ad Appiano ad allenarsi, val la pena concentrasi sul campo e pensare già alla partita di sabato a Bologna, che si preannuncia già uno snodo importante. «Sì è vero, ho annullato il giorno di riposo per quello che s’è visto in campo - ha detto il tecnico -. Dobbiamo ritrovare attenzione, non si può avere una lettura come quella del primo gol».
ANTI-NESSUNO E allora val la pena provare pure a rivedere gli errori commessi contro il Torino. Spalletti fatica a darsi delle spiegazioni: «È stato fatto un mercato importante - ancora l’allenatore -, abbiamo 20 giocatori forti che saranno fondamentali perché giocheremo ogni tre giorni. Ma anti-Juve si deve diventare, io dico che siamo una squadra che deve lottare per le prime 4-5 posizioni. Lo avete detto voi e addossato a me - ha detto riferendosi ai giornalisti - Dobbiamo prima costruirci una mentalità forte, il ghigno di squadre che hanno fatto campionato così». Ecco, ancora una volta il «ghigno» non l’ha mostrato: «Difficile che l’Inter vinca tutte le partite, considerato da dove arriviamo - aggiunge Spalletti -. Qui c’è da recuperare 20 punti al Napoli. Ma stasera abbiamo subito un gol banale e poi smesso di giocare. Difficile dire perché per una palla lanciata da 40 metri (il riferimento è al lancio di Iago per Belotti, ndr) la difesa scappi all’indietro in ritardo, sembra che si rimanga sorpresi come se non considerassimo l’azione abbastanza pericolosa. Ecco, dopo aver preso un gol difficile da spiegare, nella testa tornano le pressioni che già ci sono. Le reazioni così non sono corrette rispetto agli sviluppi del gioco. E la cosa è preoccupante, soprattutto perché dopo il gol preso non abbiamo mai cambiato la direzione del match. Sono quei momenti che hanno caratterizzato l’Inter degli ultimi anni e qualche volta anche nel campionato scorso, momenti in cui perdiamo qualsiasi connotato. Dopo la rete di Belotti ci siamo visti sfuggire un risultato che era meritatamente nelle nostre mani». Oggi non sarà una giornata normale ad Appiano. «S’è partiti male male - ancora l’allenatore -, stasera abbiamo fatto malissimo per 20 minuti nella ripresa. Le mie scelte? Ho giocato con Skriniar e D’Ambrosio perché c’era da entrare molto con la palla in campo». Anche la svolta annunciata della difesa a tre passa in secondo piano. Qui c’è da risistemare subito l’Inter, non solo tatticamente.
IL NUMERO 2 le volte in cui dal 2000 l’Inter aveva fatto un punto nei primi 2 turni: 2011-12 e 2016-17