La Gazzetta dello Sport

LA SUA REGIA MARCA GIÀ LA PRIMA DIFFERENZA

- G.B. OLIVERO

Oscurato dal super acquisto in attacco (Ronaldo) e dal super ritorno in difesa (Bonucci), è stato un po’ sottovalut­ato il terzo grande colpo del mercato bianconero: la conferma di Miralem Pjanic. E per ribadire la centralità del bosniaco nel progetto, pochi giorni fa il club ha annunciato il suo rinnovo. La Juve ha capito di non potersi privare di uno dei pochi registi in circolazio­ne. Chi temeva che l’acquisto di Bonucci, regista aggiunto, potesse determinar­e la cessione di Miralem era fuori strada: Allegri vuole piedi educati in ogni zona del campo, a partire dai terzini. E allora l’arrivo di Bonucci e la conferma di Pjanic sono la riprova dell’idea di gioco bianconera: un possesso palla insistito e di grande qualità.

Contro la Lazio Pjanic non è stato brillante, ma ha segnato un gol bellissimo e ha svolto il suo lavoro con discreta disinvoltu­ra, al netto di qualche inconsueto errore. In attesa del decollo di Ronaldo, Pjanic marca per adesso la differenza della Juve rispetto alle avversarie. Non c’è una sola strada per vincere e non è detto che un regista classico sia indispensa­bile. Ma la fluidità è un’arma importante e alla lunga determinan­te. Il Napoli ha sei punti ma Hamsik fatica a far dimenticar­e Jorginho. Il Milan si interroga sul fantasma di Biglia. La Roma è ancora in costruzion­e e l’ipotesi più probabile (e logica) è che piazzi Nzonzi a schermare la difesa. L’Inter è prigionier­a delle lune di Brozovic e non a caso voleva Modric. La strada della Juve, invece, è già tracciata: e al volante c’è Miralem.

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