Milan a Biglia ferma Senza il regista non è un bel film
●L’argentino ha sofferto a Napoli: Gattuso senza veri sostituti in rosa, l’alternativa resta il doppio mediano
Ifreddi numeri a volte sanno essere crudeli, prendete Lucas Biglia. Da quando veste rossonero, l’argentino sulle spalle porta quel 21 che fu di Andrea Pirlo e che nella testa dei milanisti fa inevitabilmente scattare un campanello d’allarme, ormai con una certa regolarità: Milanello, abbiamo un problema in regia.
STESSA MUSICA Non è una novità, perché nel cuore della mediana il Diavolo fatica oggi come faticava un anno fa (e come succedeva nella fase finale dell’era berlusconiana). Ma l’esordio in A di sabato al San Paolo ha riportato a galla un’urgenza da risolvere. La serataccia di Biglia, peggiore in campo, ha ricordato la sua prima assoluta da titolare con il Milan, nel naufragio dell’Olimpico contro la Lazio lo scorso settembre, e il flop Mondiale che ha chiuso la sua avventura in nazionale: poca personalità, molti appoggi sbagliati e troppi palloni persi. A casa Ancelotti, uno di quegli errori ha dato il via all’azione del primo gol di Zielinski e la decisione di Gattuso, cinque minuti dopo, di sostituire Lucas con Bakayoko è parsa quasi ovvia, nonostante il lancio a pescare Suso in occasione del gol di Calabria fosse partito proprio dai piedi dell’argentino: impossibile lasciare il comando a un timoniere che ha perso la bussola.
LIMITI Il punto è che, in attesa del miglior Biglia, a questo Milan serve qualcuno che metta ordine – anche nei momenti di sofferenza, come dopo l’1-2 del Napoli – e che sia in grado di smistare palloni «lineari» verso chi deve inventare per Higuain. Il mercato, però, non ha colmato la lacuna, semmai ha finito per renderla ancora più evidente: la partenza di Bonucci ha cancellato un’opzione in costruzione (Caldara e Romagnoli non hanno le caratteristiche per avviare l’azione dalle parti di Donnarumma) e l’arrivo di Bakayoko ha irrobustito il centrocampo di Gattuso rendendolo più muscolare ma non offre grandi soluzioni in regia. Locatelli, vera alternativa, ha salutato e Montolivo, che dalla sua ha esperienza e conoscenza del ruolo, è finito ai margini del progetto. In rosa, l’unico che potrebbe muoversi sulle zolle dell’argentino è il connazionale José Mauri, che tuttavia non sfonda: nel precampionato ha collezionato tante panchine e qualche ingresso a partita in corso senza mai brillare.
SOLUZIONI Se il regista va in apnea, allora, la soluzione potrebbe essere quella di rinunciarvi e puntare sulla fisicità guadagnata in estate. Magari costruendo un Milan con una diga davanti alla difesa e un trio di fantasisti alle spalle del Pipita: a guadagnarci sarebbero Bakayoko, che al Monaco ha dato il meglio da «secondo» di centrocampo (e che nella posizione di play sabato ha sofferto anche più del titolare) e forse lo stesso Biglia, da alternativa a Kessie. Il 4-23-1 potrebbe slegare Lucas dalla necessità di creare gioco lì in mezzo e farlo rendere per quella che è la sua vera inclinazione: «Non paragonatemi a Pirlo, io sono un giocatore più di equilibrio anche se mi piacerebbe aiutare di più con gli assist». Difficile immaginare rivoluzioni in vista della Roma, anche perché Gattuso ha grande considerazione del suo 21: sotto la sua gestione, nel giro di qualche mese, Biglia è cresciuto e ha legittimato il posto al centro del Milan. Ora, però, i tempi sono cambiati. E se il direttore d’orchestra perde il ritmo e a Rino vengono quei cinque minuti, anche un intoccabile può perdere il posto.