La Gazzetta dello Sport

La «prima» all’Olimpico fa rima con gol Così Edin cerca il poker

●Nelle tre stagioni in Italia il centravant­i della Roma ha sempre segnato all’esordio casalingo in campionato

- Massimo Cecchini

Immaginate­lo come un giocatore di poker: un tris d’assi in mano e prossima carta da scoprire. Edin Dzeko, in fondo, si sente un po’ così. Da quando è alla Roma, nelle prime tre uscite casalinghe stagionali in campionato, il centravant­i bosniaco ha sempre segnato. Ce n’è abbastanza perché l’Atalanta, stasera, si senta fischiare le orecchie, anche perché le «vittime» della straordina­ria vena di Dzeko nei «vernissage» all’Olimpico sono state non banali: la Ju- nel 2015 (2-1: vittoria), l’Udinese nel 2016 (4-0: vittoria) e l’Inter nel 2017 (1-3: sconfitta).

AIUTO PASTORE Insomma, a livello personale il battesimo della stagione tra le mura amiche è sempre di prima qualità. E allora perché non esser ottimisti, visto che nell’esordio dell’attuale stagione, a Torino, il centravant­i ha tirato fuori dal proprio cilindro una rete capolavoro che è valsa i tre punti? Ciò che conta, d’altronde, è «assistere» il bosniaco nel modo migliore possibile. Domenica scorsa ci ha pensato Kluivert, al tramonto della partita, a regalare il gol che ha innescato il sinistro al volo. Anche oggi l’olandese dovrebbe partire dalla panchina, quindi toccherà a Under (a destra) e Pastore (a sinistra) far lievitare le occasioni. Ecco, per cercare di farlo stare sempre più a proprio agio, Di Francesco sembra intenziona­to a spostare l’argentino dalla mediana per farlo partire direttamen­te sulla sinistra dell’attacco, da dove può spostarsi con facilità dietro le punte per suggerire assist.

OBIETTIVO TITOLO Ottime notizie per Dzeko, che in fondo vive questa stagione come quella giusta per tentare il suo personale «triplete», affiancand­o lo scudetto ai titoli vinti in Germania e Inghilterr­a. Non sarà facile, ma l’ambizione del bosniaco è di quelle da «number one», senza che si sia mai pentito, nel gennaio scorso, di non aver ceduto alla corte del Chelsea per restare a Roma.

SPALMARE IL FUTURO D’altronde non è un mistero che a Dzeko piacerebbe restare a Roma anche dopo la scadenza del suo contratto, in esauriment­o nel 2020. Qualche mese fa i discorsi con la società in questo senso sono già iniziati, magari sull’onda di una spalmatura che potrebbe fare comodo a tutti. Probabilme­nte è ancora presto per prendere decisioni definitive, ma se le cose non andassero in porto, niente di più facile che il centravant­i concluda la sua carriera negli Stati Uniti, dove da Los Angeles ha già avuto qualche contatto. Ma tutto questo è solo futuro da definire. Oggi c’è un nuovo esordio da consumare. E anche per questo Dzeko fa paura.

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Il bosniaco Edin Dzeko, 32, alla quarta stagione in gialloross­o ANSA

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