Frosinone e Bologna: un punto, il resto è noia
●Poche emozioni sul neutro di Torino, ma la classifica si sblocca per entrambe. Gli emiliani più vicini al gol, però manca la qualità
ARBITRO Manganiello di Pinerolo. NOTE partita a porte chiuse. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 5-4. Angoli 2-5. In fuorigioco 0-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
Lo stadio vuoto ha un effetto straniante. Senti il suono del pallone, le urla dei giocatori, soprattutto quelle di Pippo Inzaghi dalla panchina, ma manca una parte fondamentale: la voce della gente, l’atmosfera. Frosinone-Bologna in campo neutro e a porte chiuse sembra una partita di allenamento ai videogiochi, un prolungamento della preparazione estiva. Senza pathos, senza coinvolgimento. Soprattutto, senza gol. E il punticino con cui Longo e Superpippo si muovono dopo lo stop and go dell’esordio è poca roba.
RIVENDICAZIONI Entrambi, alla fine, rivendicano il merito della vittoria. Ma come spesso accade in questi casi, nessuno dei due l’avrebbe realmente
Bartosz Salamon, 27 anni, difensore del Frosinone, ed Erick Pulgar, 24, mediano del Bologna, in azione in uno scontro aereo allo Stadio Olimpico di Torino. La gara si è giocata a porte chiuse Moreno Longo, 42 anni, allenatore del Frosinone Filippo Inzaghi, 45 anni , tecnico del Bologna ANSA/LAPRESSE/GETTY IMAGES meritata. Perché i difetti di Frosinone e Bologna sono ancora tanti, non solo legati allo scarso cinismo davanti alla porta. Il conto ragionieristico parla di tre chance enormi per il Bologna – Dzemaili e Poli soli davanti a Sportiello nel primo tempo, un tiro di Pulgar salvato praticamente sulla linea da Molinaro nel secondo –, e conoscendo la famelica ossessione di Inzaghi per il gol si può immaginare con che sentimenti sia andato a dormire pensando di essere ancora a 0 dopo due partite. Il Frosinone invece «recrimina» per una testata di Chibsah in area piccola e un paio di cross radenti che avrebbero forse meritato miglior fortuna. Ma è comunque scarsa vendemmia se spalmata su 90’ di errori in ogni zona, non solo negli ultimi sedici metri.
PRESSING Se proprio vogliamo metterla ai punti, la volontà maggiore, soprattutto inizialmente, è stata del Bologna. Che sembra progettato per attaccare alto e inibire le già modeste capacità di uscita ragionata del Frosinone, private presto anche della forza percussiva di Hallfredsson, uscito dopo dieci minuti per un problema al flessore. Il recupero palla degli «inzaghiani» – che produce le due chance a campo aperto – è possibile per il lavoro che si sobbarcano Falcinelli e soprattutto il «disturbatore» Santander. Il Frosinone si consegna alla pressione avversaria allineando cinque giocatori in difesa e altri tre a protezione: il rilancione senza guardare è un’opzione applicata con frequenza.
IDEE CONFUSE Anche perché caricato dell’onere della costruzione, il Bologna comincia presto a confondersi le idee. I tre difensori inchiodati partecipano poco, le mezzali Poli e Dzemaili sono sempre troppo profonde e troppo poco vicine a Pulgar, che così ha poche linee di passaggio libere. Lo sfogo sulle fasce si trasforma in sfide podistiche tra esterni: Mattiello vince quelle della prima mezzora, Dijks non produce molto dall’altra parte.
POCA QUALITA’ Il Frosinone mette fuori la testa nella seconda parte dei due tempi. Con poca pericolosità nel primo, perché Ciano annacqua la qualità del proprio sinistro in un paio di occasioni – e la squadra di Longo non può permetterselo –, con più brividi nel secondo, quando l’arrembaggio delle mezzali bolognesi libera spazio alle loro spalle. Eppure un po’ di paura – e il mancato supporto acustico dei suoi tifosi – impedisce di salire con più uomini e aumentare i pericoli. Dunque, zero spettatori e zero gol.
Butta tanti palloni, respinge uno dei più importanti, davanti alla linea di porta su tiro di Pulgar. (BEGHETTO S.V.) CIANO 5 Poche idee dal suo sinistro, che sbaglia anche misura sull’unica palla buona, sparata verso la tribuna. CAMPBELL 6 Un guizzo con cross per Chibsah, da rivedere.
PERICA 5 Qualche sponda, ma non dà mai l’idea di essere pericoloso. ALL. LONGO 5,5 Resta abbottonato sperando nel contropiede giusto. Ma la proposta è poca.