La Gazzetta dello Sport

La rabbia di Maran: «Troppo lungo quel recupero»

●Il tecnico dei sardi : «Eravamo in controllo, avremmo meritato la vittoria». Srna: «Sfortunati, abbiamo giocato bene»

- Mario Frongia CAGLIARI

Una rabbia difficile da mascherare. In casa rossoblù l’umore vira al grigio. Ma Rolando Maran sul tema trova la quadra. «Non mi è piaciuta l’entità del recupero. Avendo fatto due cambi assieme, mi è sembrato esagerato dare sette minuti». L’allenatore rossoblù prende fiato. E riparte: «La punizione da cui nasce il corner con il fallo da rigore, è stata battuta venti metri più avanti. Da questo episodio è svanita una vittoria che meritavamo, sia per mole di gioco, sia per aver concesso davvero poco. Ma ho avuto buone risposte». Un Cagliari rivoltato in quasi tutti i reparti, capace di ripartire con coraggio, tosto nei contrasti e attento dietro. Maran mormora: «Peccato». E spiega: «Non c’è stato un nostro calo. Il pareggio è arrivato quando non stavamo soffrendo. Siamo passati in vantaggio, c’è stata l’occasione con Sau. Avevamo il controllo della gara fino a quando loro hanno trovato il rigore». Una mazzata. Eppure, il pareggio contiene spunti positivi. Il tecnico trentino amplia l’analisi: «Ci sta che nelle prime di campionato si soffra. Il Sassuolo ha qualità, ha battuto l’Inter. Similitudi­ni con il 2-1 dato al Palermo? No, con il Sassuolo abbiamo fatto meglio, anche come continuità. Ma nelle partite serve anche un filo di fortuna. Questa potevamo chiuderla, non abbiamo mai smesso di attaccare e non ci siamo difesi. Certo, ci hanno fatto abbassare ma abbiamo riproposto azioni su azioni. Avevamo l’obbligo con noi e i tifosi, di cancellare la sconfitta di Empoli. Ho visto l’applicazio­ne e la grinta, e la risposta dei ragazzi che hanno ruotato».

I SINGOLI «Castro out? Ha avuto un fastidio per tutta la settimana, nella rifinitura non si sentiva al top, ho preferito mettere gente sana» dice Maran nel dopo gara. Su Srna poche storie: «Tornava in campo dopo un anno, fare una partita a questi livelli significa che sei un grande profession­ista. Ha portato in campo quello su cui ha lavorato in questi mesi, senza mai dare un centimetro: questi sono criteri giusti per l’ambiente». L’allenatore rossoblù plaude Pavoletti («Se viene messo nelle condizioni di essere pericoloso è letale») e chiude con Ionita, uscito in barella: «Artur sta bene, era frastornat­o e abbiamo deciso di farlo uscire». Dal tecnico a Darijo Srna. La leggenda della Croazia (capitano con 134 gare e 22 reti) vola leggero: «Una bella partita, abbiamo giocato bene. Certo, il gol all’ultimo secondo è stata una sfortuna». Daniele Dessena chiude l’attimo: «Speriamo che la tecnologia non sbagli mai. Mano era mano, ma ci è sembrato eccessivo il recupero».

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Luca Cigarini celebra Leonardo Pavoletti dopo il primo gol ANSA

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