La Gazzetta dello Sport

C’è Brosco al 95’ L’Ascoli si salva Cosenza illuso da Maniero-gol

- Peppe Ercoli ASCOLI PICENO

Nel recupero sfuma per il Cosenza la possibilit­à di festeggiar­e con una vittoria il ritorno in serie B dopo 15 anni. Il gol in extremis di Brosco premia la voglia dell’Ascoli di conquistar­e almeno il punto, più che la qualità del gioco. E’ stata la squadra di casa inizialmen­te a fare la gara malgrado il pessimo terreno - con a centrocamp­o Zebli (non sempre rapido) e D’Elia a spingere a sinistra. Vivarini chiede ai suoi di stare alti, di pressare nella metà campo avversaria. Al 16’ Saracco para in uscita su Kupisz ed è poi Legittimo a salvare sulla linea dopo la ribattuta di Cavion, troppo morbido al tiro. Il pericolo corso scuote la squadra ospite, pungolata da Braglia che non gradisce l’atteggiame­nto troppo timido. L’inversione è immediata. Al 19’ l’onnipresen­te Corsi da destra fa partire un cross che Tutino sfiora di testa, palla a Maniero che controlla a batte Perucchini per il vantaggio del Cosenza. Il gol dà fiducia ai calabresi, ora più volitivi a centrocamp­o con Verna e Mungo e sulla fascia sinistra dove trova spazio D’Orazio; Braglia però non è pienamente soddisfatt­o della manovra dei suoi, vede troppi errori. Ancor più evidente dalla parte opposta l’eccessiva distanza fra il centrocamp­o e le due punte, Ardemagni e Beretta; si sbraccia Vivarini chiedendo più inseriment­i dalla linea mediana. Ma la sostanza

non cambia e il tempo si chiude col vantaggio del Cosenza.

BEFFA Nella ripresa Vivarini gioca la carta Frattesi per Kupisz; Braglia risponde con Palmiero per Garritano. Ma l’Ascoli non trova spazi nell’affollata metà campo cosentina e gli attaccanti troppo spesso sono spalle alla porta. Di fatto il Cosenza non corre pericoli, anzi al 39’ una rovesciata di Tutino impegna Perucchini. Nel recupero però arriva il pareggio ascolano. Angolo di Ninkovic da destra, mischia in area ospite e Brosco è il più lesto a scaraventa­re in rete il pallone dell’1-1.Il pari, così come venuto, fa arrabbiare Braglia che sentiva ormai i tre punti in tasca. Tira un respiro di sollievo Vivarini che però ha ancora molto da lavorare per dare un gioco ad una squadra profondame­nte rinnovata.

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