La Gazzetta dello Sport

LA JUVE PIÙ FORTE ASPETTANDO DYBALA

- di ALBERTO CERRUTI UTI email: acerruti@rcs.it Luca Giuriceo,

Signor Cerruti, i tifosi in generale non sono mai contenti e anch’io rientro in questa categoria. Lei come giudica la Juventus quest’anno? Si è rinforzata nei singoli, aumentando la qualità complessiv­a, ma nel centrocamp­o che andava rinforzato è stato inserito soltanto Emre Can, e la difesa non ha ringiovani­to il reparto centrale... aspettando Godot Rugani. Basterà per aumentare la qualità del gioco per l’Europa, mantenendo la solidità in Italia?

Viva la sincerità del signor Giuriceo, che da buon tifoso ammette di non essere mai contento. Ma a parte il fatto che se non è contento uno juventino, specie in quest’estate di Ronaldoman­ia, ci chiediamo come stiano interisti e milanisti, è giusto cercare sempre il meglio perché dopo sette scudetti consecutiv­i è giunta l’ora di sollevare la Champions. Giovedì a Montecarlo lo stato maggiore bianconero, come sempre al gran completo guidato dal presidente Andrea Agnelli, conoscerà i primi avversari europei di Chiellini e compagni, sognando la finale a Madrid nella nuova casa dell’Atletico. In quest’ottica va giudicata la nuova Juventus, che stavolta ha preferito puntare sull’usato sicuro in difesa, lasciando partire la promessa Caldara in cambio della certezza Bonucci. I dubbi in prospettiv­a europea, però, riguardano proprio il reparto arretrato. Mentre Szczesny ha già dimostrato fin dalla stagione scorsa di non far rimpianger­e Buffon, Chiellini e Bonucci da soli potrebbero non bastare, visto che Rugani è un’eterna e incompiuta promessa, non a caso destinato ad andare al Chelsea con il via libera di Allegri, mentre Benatia ha perso lo smalto dei giorni migliori. In compenso Cancelo offre più quantità e qualità di Lichtstein­er sulla fascia destra, mentre Alex Sandro è una garanzia a sinistra.

Per quanto riguarda il centrocamp­o, motore di qualsiasi squadra, Emre Can è un ottimo acquisto in un reparto dal quale sparisce Marchisio, sempre più ai margini la stagione scorsa, anche per la costante crescita di Pjanic sul quale Allegri ha lavorato molto e bene. E poi non scordiamo il neocampion­e del mondo Matuidi, del quale si parla troppo poco perché raramente il francese scende sotto la sufficienz­a, oltre a Khedira, cui si deve il primo gol della Juventus in campionato. Non mi pare, quindi, che la Juventus dovesse rinforzars­i in mezzo al campo, perché Bentancur, al suo secondo anno in bianconero e con un mondiale alle spalle, non sarà più una semplice riserva, ma una risorsa in più. Chissà quanti tifosi e quanti allenatori vorrebbero avere centrocamp­isti così, ai quali Allegri può aggiungere esterni di lusso, capaci di cambiare il ritmo delle partite entrando dalla panchina, come Bernardesc­hi e Douglas Costa. Se a tutti questi nomi aggiungiam­o quello di Cristiano Ronaldo, è fin troppo facile capire perché la Juventus parta strafavori­ta in campionato e altamente competitiv­a in Champions. A patto, aggiungiam­o noi, che Allegri compia un altro dei suoi tanti capolavori tattici, trovando cioè una nuova formula per far coesistere Ronaldo, l’indispensa­bile Mandzukic e il gioiellino Dybala, che sarebbe titolariss­imo in tutte le altre squadre italiane. Perché Dybala non vincerà cinque Palloni d’oro come Messi e Ronaldo, ma ha le qualità tecniche per occupare tutti i ruoli in attacco, con il vantaggio di essere più giovane rispetto agli altri compagni di reparto, per cui non è soltanto il 10 del presente ma anche del futuro. Il tempo è dalla sua parte e con le lezioni di Ronaldo e Allegri, in campo e fuori, potrebbe essere proprio lui a far diventare ancora più forte la Juventus.

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