Handa, Miranda, Brozovic e Icardi: Inter fuori asse
●La catena centrale fatica: oltre al portiere e al bomber a disagio anche Miranda e Brozovic, protagonisti della scorsa stagione
Il medico ce l’ha chiara in testa la cura. E quando prima della partita con il Torino – non dopo – diceva «mi aspetto di più dai vecchi, è grazie ai loro insegnamenti che i nuovi potranno far bene», il dottor Spalletti aveva centrato il punto. L’Inter ora zoppica perché la spina dorsale non lavora bene, affaticata da chissà quali pensieri, o forse semplicemente non ancora oliata per la nuova stagione. Handanovic, Miranda, Brozovic e Icardi: ecco le facce che, pur dentro motivi diversissimi tra di loro, possono essere accomunate sotto il cartello lavoro in corso. Fare presto, please. Perché senza spina dorsale, senza questa spina dorsale, la squadra di Spalletti non può pensare positivo.
GOL SCONOSCIUTI
L’Inter è una repubblica fondata sul lavoro, certo. Ma un po’ anche sui gol di Mauro Icardi, quota zero assoluto dopo due partite di campionato effettivamente giocate: non è la normalità, per capirsi da quando è all’Inter a Maurito è capitato solo nella stagione 2015-16. Icardi con il Torino ha dimostrato un certo spirito di adattamento a quanto gil chiede con forza Spalletti, ovvero la capacità di dialogare con i compagni e allargare il suo perimetro di gioco. Rispetto alle prime due giornate dello scorso torneo ha tirato di meno verso la porta – 6 volte totali in 180 minuti contro le 9 di un anno fa – ma in generale l’argentino è comunque in media con il campionato scorso, quando alla conclusione arrivava quasi tre volte a partita (2,9 per l’esattezza). Il punto, però, è non esser riuscito a concretizzare neppure un’occasione, storia per la quale l’Inter ha già pagato un conto salato in termini di classifica.
SAMIR E JOAO
Icardi è la coda, in testa c’è Samir Handanovic, finito nel mirino della tifoserie e delle prese in giro social dopo l’uscita a vuoto sul gol di Belotti. Lo sloveno resta un punto fermo, non c’è discussione intorno al suo nome, a maggior ragione dopo una stagione – la scorsa – in cui gli alti sono stati decisamente di più dei bassi. L’Inter si fida di lui, non è un caso che sul mercato abbia deciso di non intervenire in quel ruolo. Ora però sta a lui rispondere. Chi invece vorrebbe rispondere, ma con il Torino è finito ai margini, è Miranda. Proprio nei giorni in cui si avvicina il rinnovo di contratto fino al 2020, il brasiliano ha prima sbagliato la partita di Reggio Emilia causando il rigore decisivo, poi ha visto dalla panchina la sfida col Torino. È stata pura scelta tecnica, peraltro spiegata da Spalletti, ma in ogni caso un bel po’ sorprendente: basti pensare che un anno fa la prima assenza (peraltro per squalifica) di Miranda arrivò alla 15a giornata.
POCO EPIC
La spina dorsale che un po’ fa male e un po’ no passa anche dalle parti di Brozovic, ancora poco continuo come lo storico insegna. Il croato ha fatto ripartire l’orologio
interista ancor più indietro rispetto agli ultimi tre mesi della scorsa stagione. Ha un vantaggio, Marcelo. Lui più di tutti gode della stima infinita di Spalletti, convinto com’è il tecnico che Brozovic possa trasformarsi con continuità nel leader dell’Inter. Ma fin qui il centrocampista ha sbagliato troppo, finendo in alcuni casi per incidere in negativo. È soprattutto da lui che il tecnico sta ripartendo per riavviare l’Inter. Come si fa con i computer: nel dubbio spegni e riaccendi, a Bologna Luciano spera di riveder la luce. Anzi, citando la felice campagna abbonamenti nerazzurra, spera di riveder le (quattro) stelle.
IL CONFRONTO
Il centravanti tira con le stesse medie di un anno fa, ma è ancora a secco. Spalletti: «I vecchi aiutino i nuovi»