LA NUOVA SFIDA DI CRISTIANO E IL GIOCO DI CARLO
Duello ad alta quota
Juventus e Napoli. Il nostro campionato riparte dalla sfida che ha caratterizzato gli ultimi anni. Certo, è ancora troppo presto per chiudere la porta alle altre rivali, ma la brutta partenza delle milanesi e qualche incertezza della Roma ci spingono a valutare subito gli equilibri tra la nuova Juve di Cristiano Ronaldo e il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti. Gli azzurri, forti dall’esperienza acquisita e con un allenatore abituato alle vittorie, possono interrompere il dominio di una Juve che si è ulteriormente rafforzata?
Per avere successo la prima componente importante è il club con il proprio stile, le visioni, le norme, la storia e le possibilità economiche. Nonostante l’ottimo lavoro del presidente De Laurentiis resta superiore la società di Andrea Agnelli. Visto che il calcio è un gioco di squadra, per importanza metto al secondo posto la squadra e l’allenatore e al terzo i singoli. Carlo se vorrà vincere dovrà compensare con la volontà e il bel gioco quello che gli juventini potranno ottenere con i singoli, il carattere e la personalità.
Allegri ha vinto ben quattro scudetti consecutivi ed ha ottenuto due secondi posti in Champions. È un grande gestore e tattico, un pragmatico, un uomo con le idee chiare che fa scelte tecniche azzeccate. Cosa gli manca? Forse vincere con un calcio più generoso, divertente e coraggioso. I valori aumentano la didattica e la cultura. Ancelotti come vittorie non è da meno, anzi ha vinto Champions e campionati in ogni parte d’Europa. Il suo calcio è figlio della qualità dei singoli ma pure di valori come la bellezza, l’armonia e le idee. Sono due grandi tecnici anche se diversi, forse Carlo ha qualcosa in più sull’idea di gioco. Questa è la vera forza del Napoli e Ancelotti non potrà venire a compromessi come affidarsi solo all’esperienza, alla forza e alla maturità. Perché la rosa juventina è oggi di gran lunga la più forte d’Italia e tra le migliori d’Europa. Max può puntare su un fuoriclasse come Ronaldo, il più grande terminale del mondo, sui dribbling di Douglas Costa, la velocità di Cuadrado, il talento di Dybala, Pjanic e Bernardeschi, la forza di Khedira, Mandzukic, Chiellini, Bonucci, Emre Can, Matuidi, i cross di Cancelo e Alex Sandro. Una rosa di grande qualità ed esperienza. Ad Allegri chi glielo fa fare a rischiare? È sufficiente non prendere gol e attendere l’errore avversario. Sa che prima o poi uno dei suoi campioni risolverà la partita con uno spunto.
Ancelotti non ha una rosa con la stessa forza, esperienza e talento dei rivali. Gli azzurri si sono sempre difesi attaccando, si realizzano nel divertimento, nel possesso e nella velocità. Se si chiudessero non sarebbero mai bravi come i bianconeri, non avendo in fase offensiva la capacità realizzativa di Ronaldo o Dybala. O l’abilità di saltare l’uomo di Douglas Costa o Cuadrado. Il Napoli ce la può fare unicamente sfruttando l’esperienza dell’anno scorso, una volontà e un carattere pari agli juventini e la capacità di Carlo di creare una squadra ancora più organizzata e con idee superiori al fortissimo rivale. Nel pressing, nel possesso veloce, negli smarcamenti collettivi. Spero in un campionato non solo incerto ed emozionante ma bello, coraggioso e divertente. Per gli azzurri l’impresa è difficilissima come per qualunque altra squadra ma - come dice Paulo Coelho - «è la capacità di realizzare un sogno che rende la vita interessante».