FEBBRE ROSSA A MONZA È ASSALTO AI BIGLIETTI
Dopo il Belgio tifosi all’assalto La pista del futuro senza chicane?
Asì, il trionfo di Sebastian Vettel in Belgio è proprio quello che ci voleva, perché la vendita dei biglietti per il GP d’Italia di domenica è ripresa alla grande e ora più dell’85% dei tagliandi di tribuna è venduto, per cui alla fine si arriverà, più o meno, ai 185 mila spettatori dello scorso anno, nei tre giorni ovviamente. Però in questo momento Monza guarda molto più avanti. Ovvero a dopo il 2019, quando il contratto per avere la gara italiana del mondiale dovrà essere rinnovato. Un problema aperto in quanto sarà difficile trovare i 22-23 milioni di euro che esige ogni anno Liberty Media. Una cifra consistente che dovranno sborsare ACI e Regione Lombardia, difficile da reperire in tempi in cui, al di là delle vittorie della Ferrari, i giovani oramai sono totalmente distaccati da una F.1 che ha troppi eroi di plastica e uno svolgimento dietro le quinte che è sempre meno credibile.
VENEZIA E’ il sistema che fa acqua, per colpa dei personaggi che lo compongono e che, invece di alimentarlo, lo distruggono con dichiarazioni e comportamenti quanto meno autolesionistici. Un fenomeno che Bernie Ecclestone aveva capito e gli americani che ne hanno preso il posto ancora no, essendo troppo legati a un modello americano delle corse molto diverso dal nostro. Da qui certi strattoni folcloristici come quello di riportare le hostess a Monza (i bacchettoni di Liberty Media le hanno eliminate!) ma con le maschere del Carnevale di Venezia, argomento che c’entra poco col contesto, così come l’idea di far arrivare, in gondola motorizzata, una Ferrari di F.1 sempre a Venezia, davanti al Casinò, dove saranno presentati i trofei dei maestri di Murano che riceveranno sul podio i primi tre di domenica. Un gemellaggio molto stiracchiato, che vorrebbe essere il tentativo di globalizzare l’Italia dei motori. Mah.
PROGETTO Comunque, tornando al rinnovo del contratto, il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, dopo aver doverosamente ricordato Sergio Marchionne (da molti già cancellato: era scomodo e dava fastidio ai mediocri), ha spiegato di voler raggiungere un accordo pluriennale che tocchi il 2022, anno del centenario dell’Autodromo, avendo in mente un GP d’Italia sull’intera pista, col recupero dell’anello di alta velocità. Un progetto grandioso e pieno di fascino, per restituire a Monza un’anima davvero velocistica, ora appannata dalle mortificanti chicane, tuttavia inevitabili per ragioni di sicurezza.
PROMESSE E’ quindi un GP d’Italia già proiettato in avanti, quello presentato ieri, col neo presidente dell’AC Milano, Geronimo La Russa, che ha chiarito che «la nostra attività sarà sempre in difesa dell’Autodromo». Concetto ribadito sia dal sindaco di Monza, Dario Allevi («Voglio che dentro il circuito ci sia presto un museo delle corse che potrebbe intercettare migliaia di persone ad ogni week-end», parola sante, già sentite), sia dal presidente della Regione, Attilio Fontana: «Il GP d’Italia è un simbolo che non si può perdere e contribuiremo in tutti i modi al rinnovo della convenzione». Giuseppe Redaelli, il presidente della Sias, la società che gestisce Monza, ha poi spiegato le tante novità nel piano-traffico, dando la notizia che l’inno d’Italia, prima del via, sarà cantato nientemeno che da Al Bano, che arriverà apposta da Mosca dove la sera prima sarà impegnato in un concerto.
RECUPERO Intanto, cominciando da oggi, Milano si mobilita con sfilate di auto d’epoca ed eventi sui Navigli, la più suggestiva delle quali sarà l’esibizione di Ferrari e Sauber alla Darsena, con la presenza di Vettel, Raikkonen, Ericsson, Leclerc. Poi ci sarà l’incontro col pubblico e sul palco vedremo pure Arrivabene, Gasly e Hartley. Uno sforzo immane per ricreare passione, amore per le corse. Ci si è accorti tardi del disamore cominciato almeno 10 anni fa, si riuscirà a recuperare un minimo di interesse?
●Affluenza: si spera nel record. Lo strano gemellaggio con Venezia, una Ferrari F.1 in laguna