Gazidis verso il sì, ma i tempi si allungano
●Il Ceo dell’Arsenal orientato ad accettare, intanto Scaroni prosegue ad interim Ieri il Cda: punto anche su Uefa e conti
Passato, presente e futuro. È stato un Cda che ha abbracciato diversi aspetti quello di ieri a Casa Milan. «È andato bene, non ho alcuna preoccupazione dal club. Abbiamo parlato della Uefa ma anche di altre cose, altrettanto importanti», ha detto Scaroni all’uscita. Il presidente non è sceso nei dettagli, ma fra i temi trattati c’è stato ovviamente anche la figura dell’amministratore delegato. Ultimo fixing: da Londra viene segnalato un Gazidis genericamente orientato a dire sì a Elliott, ma resta parecchia incertezza sulle tempistiche. In altre parole: per il momento Scaroni andrà avanti ad interim come a.d., in attesa che il sì di massima di Gazidis diventi definitivo. Condizione essenziale per l’arruolamento di Gandini (domani a Montecarlo in doppia veste: Uefa e Roma), che in presenza della quale potrebbe iniziare a lavorare anche prima dell’arrivo di Gazidis. Per quanto riguarda la Uefa, nulla si muoverà fino a quando Nyon non riceverà dal Tas le motivazioni della sentenza. Di certo il Milan intende battere la strada del Voluntary, ma altrettanto certamente arriverà una sanzione economica pesante, che il club si aspetterebbe nell’ordine dei 20 milioni circa. Il Cda ha anche esaminato a lungo e con attenzione la situazione dei conti raccolta in eredità dalla gestione cinese, che ovviamente non è rosea. A partire dal progetto Milan China, che non si è avvicinato nemmeno lontanamente allo sviluppo prospettato dalla vecchia dirigenza.
A MONTECARLO Oggi intanto è atteso Kakà, che inizierà un percorso di studio molto particolare fra via Aldo Rossi e Milanello per capire se esistono margini di manovra su un suo impiego nei quadri del club. Per il momento sia il Milan che il diretto interessato sono rimasti abbastanza vaghi: Ricky innanzitutto deve studiare la materia, approfondire le conoscenze delle varie aree, dare la disponibilità e poi la società dovrà capire quale ruolo proporgli. Molto probabilmente non sarà qualcosa che farà in pianta stabile a Milano perché, come aveva già anticipato in un’intervista alla Gazzetta qualche settimana fa, per il momento le esigenze familiari vengono prima. Ma di certo si farà un’idea di come funziona un club dall’interno. Fra le opzioni che concilierebbero famiglia e lavoro ci sarebbe quella dello scouting: Kakà, così come fanno già da tempo Dida, Cafù e Serginho per esempio, potrebbe mettere a disposizione del Milan un paio di occhi nuovi in Sud America. Domani il brasiliano sarà uno degli ospiti d’onore a Montecarlo per il sorteggio di Champions e venerdì sera si guarderà la sfida con la Roma a San Siro accanto a Maldini e Leonardo, che a quanto pare in autunno avrebbe intenzione di iniziare il corso da direttore sportivo.