La Gazzetta dello Sport

Cruz «SPALLETTI OBBLIGATO A FARE L’ANTI-JUVE BOLOGNA, PIPPO È OK»

IL DOPPIO EX: «LUCIANO PUÒ DIRE CIÒ CHE VUOLE, MA IL RUOLO È QUELLO... CON INZAGHI SERVE PAZIENZA, LUI SA DI CALCIO»

-

che doveva far sue, lo scorso campionato ha sbancato lo Stadium, ma per i punti che ha perso contro le meno grandi è arrivato secondo».

Onestament­e: crede che l’Inter sia l’anti-Juve o che debba esserlo a prescinder­e.

«Entrambe. Quando ero all’Inter il punto era questo: il derby è contro la Juventus, poi è vero che c’è il Milan, ma la rivale è la Juventus. Devi dare anche questi segnali. L’Inter deve essere l’anti-Juve, ripeto, e Spalletti può pensare quel che vuole ma il concetto su cui lavorare è quello. Anche perché sarebbe ora che l’Inter tornasse a battagliar­e in cima. Non succede da otto anni praticamen­te».

Per sabato potrebbe rientrare Nainggolan, nel Bologna fuori il suo connaziona­le Palacio.

«Mi dispiace per il Bologna e per Rodrigo che è stato anche interista e del quale i miei amici bolognesi parlano benissimo. Speriamo in Destro. Quanto a Nainggolan, che dire: può essere l’allacciame­nto giusto fra i due reparti, oltre che un combattent­e inesauribi­le».

Lautaro Martinez fa fatica: tutto comprensib­ile, è un ragazzo in un mondo nuovo.

«Il Lautaro che ho visto in Argentina è un giocatore fortissimo. Letale, sicuro. Ma è fin troppo chiaro che l’ambientame­nto fra calcio sudamerica­no ed italiano si paga. Per forza».

Anche lei sembrava un po’ sceso da Marte in quel primo anno a Bologna.

«Io ho fatto una grandissim­a fatica. La squadra andava a destra e io a sinistra, indietregg­iava e io sparivo dall’altra parte. Lo ammetto, di questo è capitato di parlarne coi miei amici. Per fortuna ho avuto Guidolin, che mi ha insegnato tantissimo di calcio italiano. Anche quando non stavo bene mi sosteneva, mi allenava, mi faceva capire. E poi pensi che io arrivavo dal Feyenoord, quindi non dall’Argentina, ma era un altro tipo di calcio. Quando arrivai mi fece subito perdere 10 chili, anche se non penso sia questo il problema di Lautaro. Comunque: avendolo visto in azione in Argentina, spero veramente che possa trovare in Spalletti quel maestro che per me è stato Guidolin».

4

IL NUMERO

Gli scudetti vinti da Cruz all’Inter, oltre a due Coppe Italia e a quattro Supercoppe italiane

A Bologna, intanto, soffrono di mal di gol.

«Potrei presentarg­li mio figlio: Juan Manuel, 18 anni, prima/ seconda punta come me, è stato aggregato già alla prima squadra del Banfield, il club nel quale abbiamo iniziato a giocare io e Javier Zanetti. È bravo, anche fisicament­e mi assomiglia, secco secco ma va dappertutt­o. E segna».

I tifosi si sono innamorati (al buio, per ora) di Santander, detto «El Ropero», paraguaian­o.

«Bologna è così: ti vede dare il massimo, magari sbagli tre palloni ma ti amano lo stesso. Forse è questa la medicina giusta per sbloccarsi. Un consiglio? Impari subito il... bolognese».

Contento che Icardi sia tornato con l’Albicelest­e?

«Contentiss­imo. È un campione, ed è giusto che venga convocato. Le partite che fece in passato non andarono bene, e in Argentina ti segano subito se non funzioni. Ma lui saprà funzionare, come nell’Inter».

E Pippo Inzaghi allenatore come lo vede?

«Mi fa molto piacere che sia tornato in Serie A. Fra l’altro conosco anche la sua famiglia, una bellissima famiglia. Pippo vive per il risultato come viveva per il gol: serve pazienza. Il campo lo conosce, il calcio è roba sua».

La classifica l’ha vista anche lei: Inter e Bologna hanno un punto. Chi perde entra in un mare di guai.

«A me il pareggio va bene per l’affetto che ho per tutte e due».

Non va bene alle due squadre.

«Diciamo che andrebbe molto meno bene all’Inter...».

Chiosa molto argentina: nonostante tutto Messi è ancora più forte di CR7?

«E’ sempre lui il più forte. E anche l’altro lo sa».

 ??  ?? LO CHIAMAVANO EL JARDINERO Julio Cruz, 43 anni, argentino, ex centravant­i di Bologna ed Inter. Lo chiamavano El Jardinero, perché da ragazzo dava una mano nella cura del campo del Banfield, il club in cui è cresciuto
LO CHIAMAVANO EL JARDINERO Julio Cruz, 43 anni, argentino, ex centravant­i di Bologna ed Inter. Lo chiamavano El Jardinero, perché da ragazzo dava una mano nella cura del campo del Banfield, il club in cui è cresciuto
 ??  ?? 75 RETI IN NERAZZURRO Cruz all’Inter dal 2003 al 2009: 75 reti in 195 match ufficiali
75 RETI IN NERAZZURRO Cruz all’Inter dal 2003 al 2009: 75 reti in 195 match ufficiali

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy