Benassi che sprint Bomber per «caso» e l’azzurro in testa
Attimi di felicità. Da agguantare, stringere ed incamerare per i giorni più bui. Perché nel calcio si sa, il saliscendi è più logico che altrove ed i picchi di prestazione sono all’ordine del giorno. Questo, per Marco Benassi, è un «Top moment«. Sul fatto che sia momentaneamente capocannoniere grazie alla doppietta infilata al Chievo nell’unica partita giocata dalla Fiorentina, ci ha scherzato su. Con un post sui social che mostrava il primato nella classifica dei bomber accompagnato dalla faccina che ride ed il commento «C’è sempre una prima volta». Appaiato a quota due oltretutto, si trova uno dei suoi migliori amici nel mondo del calcio: Berardi. Oltre al legame, con l’attaccante del Sassuolo ha un’altra cosa in comune. Quello deve essere il campionato dello scatto. Una consacrazione calcistica che ancora non è arrivata del tutto. La gioia per la doppietta al Chievo è stata fraternamente condivisa con Cristiano Biraghi: considerato che dentro lo spogliatoio Benassi e Biraghi sono inseparabili. Il 5° gol viola, secondo personale dell’ex granata, è lo spot dell’amicizia applicata al pallone. Ora i due sperano di condividere un doppio presente. Non solo la Viola, ma anche l’azzurro. Ansiosi di capire se nel ciclo Mancini ci sarà spazio. Sabato, con l’elenco che il ct diramerà per la Nations League, il responso.
VALORI Benassi è arrivato a Firenze nell’estate del 2017 carico di speranze dopo il trauma dell’addio al Toro per una cifra superiore ai 10 milioni. La stagione è stata discreta, condita da 5 reti in campionato. Anche se le opinioni sono a volte state divergenti. I tifosi si aspettavano qualcosa in più, lui recentemente ha dichiarato che quella passata «E’ stata la migliore annata di sempre». Nel mezzo Pioli che qualche giorno fa ha provato a svelare l’arcano. «Marco è un giocatore che a volte può non rubare l’occhio agli spettatori, ma per noi è fondamentale. Si posiziona negli spazi giusti, va dietro la linea ed è molto intelligente». Contro il Chievo l’occhio lo ha rubato anche al più distratto dei presenti, vista la gara carica di sostanza a prescindere dalle reti segnate. E’ il 3° giocatore più pagato della rosa (1,1 milioni l’anno) dietro a Chiesa e Pjaca, a testimonianza della fiducia. Ed il modulo scelto da Pioli è perfetto per una mezzala di spinta come lui. Spesso, dicono i dati, è quello che percorre più chilometri in gara. L’ambiente è giusto, il sistema di gioco anche. L’inizio non poteva essere più sprint. Ripetersi ed accelerare. L’obiettivo è tracciato.