«Ljajic via? A me piace, l’ho voluto io Ma qui niente musi lunghi»
●Il presidente del Torino è chiaro sul futuro del serbo: «Dipende da lui e dalle sue aspettative...»
Il Toro «che mi piacerebbe vedere sempre», parola del presidente Urbano Cairo, è quello scintillante ammirato domenica nella ripresa a San Siro contro l’Inter di Spalletti. Intervenuto a «Tutti convocati», su Radio 24, il numero uno granata parla di «gara a due facce: il primo tempo non era piaciuto neppure a Mazzarri, poi nel secondo il mister ha messo tre uomini davanti (passando al 3-4-1-2, n.d.r.), e noi avremmo anche potuto segnare il terzo gol». La strada verso il paradiso è ancora lunga, ma i segnali sono incoraggianti, anche se il numero uno granata gradisce il basso profilo: «Preferisco non parlare di obiettivi, in passato fra l’altro non ci ha neppure portato fortuna, ma è evidente che abbiamo fatto una campagna acquisti importante: 64 milioni di investimento e 12 incassati con poche cessioni già previste rappresentano uno sbilancio importante». Zaza, infatti, il cui prestito oneroso è costato due milioni, dovrà essere riscattato a 12 milioni dopo la prima presenza in campionato. «Penso che il popolo granata sia contento. A inizio mercato ci siamo dedicati principalmente alla difesa, poi nel finale entusiasmante sono arrivati Aina, Djidji, Soriano e Zaza».
VAR Sul delicato tema della Var,Cairo ribadisce la sua posizione: «Io ne sono sempre stato sostenitore per fugare ogni dubbio, ma le cose vanno messe a punto bene. Forse ci dovrebbe essere ancora più chiarezza per dire quando va usata, e quando no. Sono fautore della tecnologia, ma direi che il Toro non è sicuramente stato il più aiutato negli ultimi dieci anni. La settimana scorsa non sono intervenuto per lasciare gli arbitri tranquilli: non vogliamo avere vantaggi, ma almeno non svantaggi», in un calcio italiano «che ha fatto investimenti importanti, e dove l’arrivo di Ronaldo ha portato grande interesse sulle partite dove gioca. Il Toro è secondo solo proprio alla Juve per sbilancio di mercato: non male, come risultato».
RICETTA Ma Cairo ha un’idea per riportare il nostro calcio ai fasti di un tempo: «Dobbiamo investire nei vivai e nei centri di formazione giovanile, come fanno Belgio e Francia». Il presidente granata accenna anche alle difficoltà televisive di Dazn nelle prime due giornate di campionato: «L’ho letto anch’io, bisogna dare loro tempo. Ha fatto investimenti importanti e credo che si metterà a posto, diventando un player importante del calcio italiano». Un calcio che per crescere, a suo giudizio, ha fatto bene ad adeguarsi ad altri Paesi europei anticipando l’inizio della serie A: «Una cosa del genere accade da tempo in Inghilterra e Francia, dove anzi la stagione parte prima di noi. Fra l’altro, se un club gioca anche in Europa, ciò porta dei vantaggi».
LJAJIC... A proposito di calcio estero, Cairo ribadisce la sua posizione sulla questione del serbo Ljajic, ieri applauditissimo al Filadelfia, e che potrebbe ancora accasarsi fuori Italia entro venerdì prossimo: «Ho acquistato Adem due anni fa. A me piace moltissimo, rappresenta un calcio bello da vedere, divertente e piacevole. Se c’è uno a cui piace, sono proprio io che l’ho acquistato». Deve essere però chiaro a tutti, spiega il presidente, che la società non ha messo in vendita il giocatore: «Si tratta solo di capire se anche lui, visto che la squadra si è molto potenziata e abbiamo tenuto tutti, accetta di restare nel gruppo senza pretendere un posto fisso. È arrivato Zaza, ad esempio, un grande colpo, che non ha ancora giocato un minuto. Si può giocare dall’inizio, per venti minuti o anche non giocare. Si può essere decisivi in modi diversi, ma è importante non avere musi lunghi. Dipende molto da Adem e dalle sue aspettative. Non voglio tarpare le ali a un giocatore. Se dovesse partire, sarà solo perché non vogliamo giocatori scontenti. In spogliatoio serve concordia». Cairo inoltre ricorda la bontà qualitativa e quantitativa dei suoi: «Ci sono tanti giocatori forti».
UN GIOCATORE STREPITOSO E ANCHE UN RAGAZZO PERBENE
SU IAGO FALQUE
ATTACCANTE TORINO
... E IAGO FALQUE E se parliamo di talenti, menzione d’onore per Iago Falque. Cairo è felice del momento d’oro dello spagnolo: «Fa cose strepitose, è un ragazzo perbene. Un giocatore in più per il Toro. Ha trovato la sua posizione e la condizione fisica. Gioca con noi da due anni, ha fatto dodici gol a campionato e tanti assist, ha continuità di rendimento, sono felicissimo di lui». Con un buon maestro come Mazzarri, «ha compiuto un passo avanti. Prima agiva prevalentemente da esterno, il mister lo ha impostato in maniera diversa e si accentra di più. Ha un potenziale ancora inespresso». E poi c’è Izzo, che pare granata da una vita: «Un grande acquisto, un giocatore da Toro. Ha carica, voglia, aggressività, è un “tremendista” della prima ora».