MANU FREDDO, ALTRUISTA, GENIALE: STA NELLA MIA HALL OF FAME
Il ritiro di Ginobili
Manu Ginobili è stato un giocatore antinumeri. Cioè anti-statistiche. Possono dirmi che un giocatore è stato più forte di un altro perché ha fatto più punti o ha preso più rimbalzi o ha fatto più stoppate. Non mi interessa. In America diciamo che la gente che ragiona solo con i numeri dà il prezzo di tutto e il valore di niente. Manu è l’uomo del gioco vincente, degli ultimi cinque minuti (o del supplementare), dell’ultimo tiro, della gara che vale la stagione. Per questo, ha vinto un Grande Slam con la Virtus Bologna. Per questo ha conquistato un oro olimpico con l’Argentina e 4 titoli Nba con i San Antonio Spurs. Merce rara. Come dice il mitico Sandro Gamba: «Roba che non si compra al supermercato».
Ginobili nel basket è stato la «tempesta perfetta». Cioè una straordinaria combinazione di grandi mezzi atletici (stacco da terra, rapidità di mani e piedi, riflessi felini), tecnica (tiro, passaggio, palleggio, uno contro uno), mentalità vincente (altruismo, sacrificio) e cervello geniale (lettura gioco, freddezza polare, istinto e ... telepatia). Per questo ha sempre dato qualcosa in più nei minuti caldi. Ci sono talenti incredibili che non riescono ad esprimersi al massimo sotto stress. Manu invece è sempre stato a suo agio proprio nei momenti più caldi. Anzi, gli allenatori dell’Nba dicevano che Manu era uno dei 5 migliori negli ultimi 5 minuti di gioco. Grande talento in attacco, Ginobili era ugualmente importante in difesa. Merce rara, appunto! Quanti sfondamenti ha preso? Quanti palloni ha salvato? Quanti passaggi ha intercettato? Quanti rimbalzi offensivi ha acchiappato? Quanti aiuti ha dato ai compagni? Quanti palleggi ha deviato? In difesa, lui ha fatto la differenza perché spaccava il ritmo e il tempo degli avversari. Giocatore aggressivo ma senza forzature Manu ha sempre preso ciò che la partita offriva, senza decidere in anticipo. Ecco il genio di Manu: non fare un errore banale in un momento cruciale. Ecco perché è stato un super-vincente. Uno degno di stare nella mia personale Hall of Fame.