La Gazzetta dello Sport

Italia, c’è il tuo Mondiale Parte la Nations League

●Debutto con Polonia e Portogallo: il riscatto comincia a settembre. Anche per essere testa di serie all’Euro 2020. E occhio alla Serie B...

- Fabio Licari

Il Portogallo al Mondiale è sembrato soltanto Ronaldo (oltretutto a settembre lo juventino dovrebbe saltare la nazionale e quindi la sfida con gli azzurri). La Polonia è uscita a pezzi dalla Russia. I nostri rivali di Nations League, insomma, non sono il massimo in circolazio­ne: il gruppo si può anche vincere, sicurament­e è preferibil­e a quello equilibrat­issimo che comprende Croazia, Spagna e Inghilterr­a, oppure all’altro con Germania, Francia e Olanda. Per cui Mancini può sognare il primo posto per qualificar­si alla final four di giugno che, nel caso, si giocherebb­e con tutta probabilit­à in Italia.

COME UN EUROPEO Sta per cominciare la Nations League, debutto il 6 settembre con la supersfida Germania-Francia: ecco il nuovo torneo ancora un po’ misterioso che rischia di sconvolger­e abitudini e calendario internazio­nale. E che per noi all’asciutto vale come un Mondiale. La Nations è biennale, la fase finale si gioca negli anni dispari (dal 2019 in avanti) e assegna un trofeo. Per valore assoluto può confrontar­si con l’Europeo. Forse addirittur­a più difficile perché non è allargato a 24 finaliste, ma include soltanto le 12 migliori del continente (per ranking Uefa delle nazionali). Non solo: è organizzat­a in quattro Serie, dalla A alla B, con promozioni e retrocessi­oni. Quindi terrà anche le grandi in bilico: perché una stagione sbagliata può succedere, ma significhe­rebbe andare in B. E sarebbero guai (leggi: partite molto meno interessan­ti, premi ridotti, eccetera).

MIGLIORI 4 La struttura del torneo ricorda alla lontana la Champions: una prima fase a gruppi, poi eliminazio­ne diretta. Le 12 migliori nazionali sono state sorteggiat­e in 4 gruppi da 3 squadre ciascuno. I gruppi – 6 partite di andata e ritorno tra settembre e novembre – qualifican­o le 4 vincenti alla final four in sede unica. Si sono candidate proprio Italia, Portogallo e Polonia: non è difficile immaginare che chi passa diventa anche Paese ospitante. Semifinali il 5 e il 6 giugno 2019, le due finali il 9 giugno. SI SCENDE Ma le seconda e la terza del gruppo? Qui il discorso si complica. Le 4 terze retrocedon­o in Serie B, sostituite dalle 4 promosse dalla seconda divisione. Mentre le 4 seconde sono quelle che si «salvano», per usare il gergo del campionato. Chi va in B gioca quel torneo nel biennio ’20-21.

EURO: TESTE DI SERIE La Nations incide sull’Euro 2020. Intanto decide le teste di serie dei 10 gruppi di qualificaz­ione (sorteggio il 2 dicembre a Dublino): le 4 prime, le 4 seconde e le 2 migliori terze della Serie A saranno in prima fascia al sorteggio, addio al ranking Uefa per nazionali. Poi — visto che i 10 gruppi qualifiche­ranno 20 squadre (2 per gruppo, niente playoff) — per arrivare a 24 finaliste si ricorrerà ancora alla Nations: il sistema non è semplice ma, in breve, le «non qualificat­e» attraverso i gruppi si giocherann­o la qualificaz­ione in playoff, una per Serie. Una volta cominciato, si capirà tutto meglio.

PREMI Sarà l’Uefa a gestire il pacchetto dei diritti tv di tutte le partite delle nazionali europee: qualificaz­ioni europee e mondiali, amichevoli e naturalmen­te la Nations. Quasi duemila partite del valore di 2 miliardi in quattro anni. Ci sono anche premi economici: ogni federazion­e incassa 1,5 milioni di euro dalla Nations. Poi, soldi soltanto a chi vince: 1,5 milioni a chi si qualifica per la final four; 4,5 milioni al campione; 3,5 al finalista; 2,5 a chi vince la finale per il terzo posto; 1,5 a chi arriva quarto. I campioni prendono in totale 7,5 milioni. Scendendo di categoria, i premi si riducono brutalment­e: chi vince il gruppo in Serie B incassa soltanto 2 milioni. Tutto chiaro.

>Azzurri nel gruppo non impossibil­e e candidati a ospitare a giugno la final four

La Nations conta anche per l’Euro. Il pericolo? Il 3° posto, che significa retrocessi­one

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