La Gazzetta dello Sport

SI È RIVISTO S. YATES SKY SCIOLTA COL CALDO

- Dell’inviato C, GHIS.

L’inedito arrivo alla Sierra de la Alfaguara, 4a tappa della Vuelta, è stato attaccato dai Lotto NlJumbo come se l’arrivo fosse lì a un passo. Quattro corridori a cadenza altissima e ritmo (oltre che caldo) asfissiant­e. Gli olandesi volano. Da inizio anno. Non solo loro, tutti gli olandesi: uomini e donne, strada, pista e fuoristrad­a. Qui i gialloneri sembrano Sky, ma quella forte. Invece proprio gli Sky si squagliano. Resiste solo Kwiatkowsk­i, De la Cruz lotta ma deve cedere. I Movistar? Quintana nascosto che guai a prendere un filo d’aria, Valverde soffre e cerca un paio di rilanci. Ma dove vai a quella velocità? Aru lotta, mani sulla parte alta del manubrio, collo iperesteso, testa alta. Ma ai -5 è lì lì per cedere. Sarebbe stato l’addio ai sogni di gloria, invece Fabio è bravo a reagire e restare attaccato al trenino. L’unico che salta fuori come una molla è Yates. Simon, quello del Giro. Che nelle prime due settimane lui sia esplosivo non c’è dubbio, che tenga nella terza è da dimostrare. Ieri, però, è sembrato meno forte rispetto a quando indossava la rosa. Da vedere se è una questione di condizione o di programmaz­ione, di tattica, per essere più fresco nella terribile terza settimana che porterà a Madrid. A fine giornata, in attesa di capire chi sia l’uomo forte di questa Vuelta, restano una domanda e una certezza. La domanda: perché la Lotto ha corso così? Lo sforzo è stato enorme, il risultato nullo. La certezza è la velocità: 20,95 km orari sulla salita finale (12,4 km al 5,4%) in 25’58”, per una velocità ascensiona­le media di 1.560.

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