La Gazzetta dello Sport

Aru, il giorno della verità «Ho fiducia»

●L’arrivo in salita a La Covatilla, molto duro, lo chiama: «Me lo hanno spiegato bene»

- INVIATO AD ALMADEN c. ghis.

Non che le prime otto siano state delle passeggiat­e, ma quella di oggi è la prima vera tappa di montagna della Vuelta. Si va da Talavera de la Reina a La Covatilla. I chilometri di gara sono 200,8; 4.000 circa i metri di dislivello e secondo arrivo in salita. Ascesa finale molto dura, ma con alcuni tratti per rifiatare, quella nella Sierra a sud di Salamanca: 9,8 km al 7,15% medio, 700 metri di dislivello. I primi 1.500 metri serviranno per prendere posizione, poi 4 km molto impegnativ­i dove in alcune curve la pendenza tocca il 15% anche se la strada larga inganna, fa apparire il percorso più facile. Un paio di tratti per recuperare e si va verso le rampe finali con gli ultimi 3 km durissimi: terreno ideale per attaccare.

PRECEDENTI La Vuelta è arrivata qui quattro volte. Roberto Heras, che non solo con quattro trionfi è il plurivinci­tore della corsa spagnola, ma nelle nove partecipaz­ioni (dal 1997 al 2005) non è mai sceso sotto la sesta posizione, non ha mai vinto in cima. Eppure è la sua montagna visto che è nato a Bejar, ai piedi della salita. Nel 2002 in maglia di leader finì 2° alle spalle di Santi Blanco, due stagioni più tardi chiuse in terza piazza dietro Felix Cardenas e Santiago Perez. Nel 2006 ci fu la vittoria di Danilo di Luca che indossò quella che all’epoca era ancora la maglia amarillo (è rossa dal 2010). Nel 2011 invece fu Daniel Martin, ora compagno di squadra di Aru alla Uae, a fare festa. Per Aru quella di oggi potrebbe una tappa spartiacqu­e per le ambizioni. Martedì verso la Sierra de la Alfaguara ha sofferto, ma è stato bravo a non perdere neppure un secondo dagli uomini di classifica. Nei giorni successivi gli è tornato il sorriso. Una grande prova potrebbe dare ulteriore ossigeno alle sue ambizioni. «È una salita che non ho mai fatto – spiega – ma ho visto benissimo che è tosta. E Martin me l’ha spiegata alla perfezione. Credo che i favoriti siano Valverde e Simon Yates, sarà un buon test per tutti. Spero di far bene, sono fiducioso».

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Fabio Aru, 28 anni, re della Vuelta 2015 BETTINI

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