La Gazzetta dello Sport

RUIZ: «CUORE NAPOLI NON VEDO L’ORA DI GIOCARE»

IL NEOACQUIST­O SPAGNOLO NON VEDE L’ORA DI DEBUTTARE: «MI SONO FATTO MALE SUBITO... CITTÀ E TIFOSI MI HANNO CONQUISTAT­O»

- di FILIPPO MARIA RICCI INVIATO A LAS ROZAS (MADRID) @filippomri­cci

Domani Fabian Ruiz tornerà in campo. Non gioca una partita ufficiale dal 19 maggio scorso, tre mesi e mezzo. Lo farà con l’Under 21 spagnola: una vittoria a Cordoba con l’Albania porterà la rojita all’Europeo Under 21 che si giocherà la prossima estate tra Italia e San Marino. «Un motivo in più per esserci!».

Finalmente si gioca.

«Sì, non vedo l’ora. Non ho ancora avuto il privilegio di debuttare col Napoli, cosa a cui tengo da morire, però intanto c’è questa partita con la nazionale che può darci la qualificaz­ione. Un ottimo antipasto».

Come mai non ha ancora giocato col Napoli?

«Ho avuto la sfortuna di farmi male e la cosa ha ritardato il mio debutto in A, ma non ci sono problemi. Non ho perso né buonumore, né speranze, ci vuole pazienza, soprattutt­o quando si arriva da fuori. E poi in attesa di giocare sto conoscendo la città e Napoli mi piace un sacco. Il modo di vivere il calcio, con grande passione e trasporto, è molto simile a quello di Siviglia e per noi giocatori è importante, si sente un calore che a me personalme­nte piace e motiva tanto. E al quale sono abituato, cosa che aiuta l’adattament­o».

È passato da Quique Setien, allenatore del Betis innamorato del pallone, a Carlo Ancelotti. Come si sente?

«Bene, perché a mio avviso non hanno idee molto diverse. A entrambi, pur con la distanza ovvia che c’è tra le squadre che hanno allenato, piace giocare bene, tener palla, costruire».

E lei dove preferisce giocare?

«Sono a mio agio in qualsiasi zona del centrocamp­o. Non ho una posizione specifica che mi piaccia più di un’altra. L’importante è avere la palla. Ho parlato con Ancelotti e anche lui mi vede bene in diverse posizioni del centrocamp­o. Lascio a lui la decisione».

Spagna-Russia: 1200 passaggi della vostra nazionale e sconfitta ai rigori.

Centrocamp­ista mancino e molto duttile, Fabian Ruiz è cresciuto nelle giovanili del Betis, il club di Siviglia che ha caratteriz­zato quasi tutta la sua carriera finora. Ha esordito in prima squadra nel 2014 e ha sempre giocato col Betis tranne sei mesi in prestito all’Elche. Nell’ultima sessione di mercato è stato acquistato dal Napoli per 30 milioni (clausola di rescission­e).

«Il possesso non porta alla vittoria, no. Però se uno ha questa idea del calcio la deve applicare in ogni partita, non va cambiata. La Spagna è stata eliminata, ma la sconfitta non deve far pensare alla nazionale che sia necessario mutare il modo di giocare».

E tra Liga e Serie A, per quello che ha potuto vedere, ci sono tante differenze? Qui in Spagna si ha l’idea che quello della Serie A sia un calcio piuttosto primitivo.

«Sono in Italia da poco e non ho ancora toccato le cose con mano, sul campo, però per ciò che ho visto non mi sembra che sia così, non ho visto grandi differenze tra i due campionati. Noi abbiamo affrontato due squadre come Sampdoria e Milan che provano a giocare, a uscire dall’area col pallone a imporsi, e sanno farlo molto bene, esattament­e come in Spagna. Più avanti quando giocheremo con altre squadre potrò essere più preciso, però la prima impression­e è positiva in questo senso».

Il Milan giocherà in Europa League contro il suo Betis.

«Sarà una partita molto bella, tra due squadre che amano la palla e hanno voglia di dimostrare qualcosa in Europa. Spero che vinca il Betis!».

E Joaquin?

«Una leggenda. A 37 anni è in una forma strepitosa perché vive gli allenament­i e le partite come se ne avesse 17. È un esempio, come calciatore e ancor di più come persona».

I suoi compagni parlano dell’eredità di Sarri, fanno confronti tra attualità e recente passato?

«No, siamo abituati ad adattarci allo stile di ogni allenatore. E nello spogliatoi­o c’è una certezza: siamo sicuri che quest’anno faremo tanto bene come l’anno passato, o di più».

E Cristiano Ronaldo? Il suo atterraggi­o è stato clamoroso.

«È normale, è uno dei migliori del mondo e a chi ama il calcio fa piacere vedere i più grandi. L’arrivo di Ronaldo porta grande luce sulla Serie A e la cosa fa bene a tutti».

Si parla tanto delle sue 3 partite senza gol.

Fabian ride. «Cristiano ha dimostrato anno dopo anno di poter fare una quantità incredibil­e di gol, tre giornate a secco non significan­o nulla: chiuderà il campionato con tantissime reti».

Perché ha scelto il Napoli?

«Perché mi volevano, perché mi piaceva il progetto, perché mi hanno parlato benissimo di squadra e città sia Albiol sia Callejon, perché Ancelotti mi ha trasmesso fiducia: le sue parole sono state decisive».

Cosa chiede alla sua stagione?

«Salute prima di tutto, poi poter giocare e che sia una buona stagione a livello collettivo. A livello personale mi piacerebbe far vedere rapidament­e perché il Napoli ha puntato su di me, e che non ha fatto male!».

IN CITTÀ SI VIVE IL CALCIO IN MANIERA SIMILE A QUELLA DI SIVIGLIA

SULLA PASSIONE DEI NUOVI TIFOSI

FINORA NON HO VISTO GRANDI DIFFERENZE TRA LIGA E SERIE A

SUL CONFRONTO

TRA I DUE CAMPIONATI

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NAZIONALE GIOVANILE Fabian Ruiz, 22 anni, ha giocato finora con la nazionale spagnola Under 19 e Under 21 DOLCI
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