La Gazzetta dello Sport

MAX CON LA JUVE È GIÀ DA RECORD E ORA L’EUROPA...

●Max ha la miglior media punti della storia bianconera in A. Per entrare nella leggenda gli servono il 5° scudetto e... quella coppa

- Fabiana Della Valle INVIATA A CINISELLO BALSAMO (MI)

In Serie A ha la miglior media punti dei bianconeri. A Nyon lo temono: «In prima fila con City, Real, Barça, Bayern»

Tra i grandi c’è già, ma lui non s’accontenta. Massimilia­no Allegri vuole di più, vuole la Champions League. In Italia ha vinto tanto, praticamen­te tutto; in Europa invece la musica cambia: quella Coppa sfiorata due volte brucia ancora e il tecnico bianconero sa che per fare il definitivo salto di qualità serve il trofeo più importante. Allegri è l’allenatore bianconero con la media punti più alta in Serie A di sempre: 2,41 a gara. Le tre vittorie ottenute nei primi tre turni di campionato hanno permesso al tecnico toscano di superare Antonio Conte: Max aveva chiuso la stagione alla pari col suo predecesso­re, ora lo ha superato. Conte è secondo con 2.39, davanti a Capello (2.33) e Carcano (2.29). Ha una percentual­e di vittorie pari al 75,5%, con una media gol realizzati di 2.05 a partita e 0.63 subiti. Allegri stravince anche se prendiamo in consideraz­ione tutte le gare ufficiali con la Juve (abbiamo inserito solo i tecnici con almeno 100 panchine): 2.30 la media punti a partita, Conte sempre secondo con 2.25.

MEGLIO SOLO VALVERDE Tra i tecnici che lo sfideranno in Champions (consideran­do le squadre dei cinque campionati più importanti), invece, Allegri attualment­e è il secondo per media punti. Escludendo i nuovi arrivi, in testa c’è Ernesto Valverde che guida il Barcellona con una media punti un po’ più alta di quella dello juventino: 2.49. Guardiola e Mourinho restano un passo indietro: lo spagnolo ha una media punti di 2.35 con il City, mentre il portoghese con lo United si ferma a 1.95. Tutti e due, però, di Champions se ne intendono: il filosofo Pep ne ha vinta una da giocatore e due da allenatore (tutte con il Barcellona); lo Special One ha fatto il bis, ma sulla panchina di due squadre diverse, Porto e Inter. Allegri si è fatto notare nel calcio che conta (il capolavoro con la Juve è il 3-0 al Barcellona nei quarti del 2016-17, ma anche l’inutile 3-1 al Bernabeu della scorsa stagione non è passato inosservat­o) però fuori dagli italici confini è ancora a zero tituli, come direbbe Mourinho.

CRESCITA Quattro estati fa, quando la Juventus si trovò improvvisa­mente orfana di Conte a ritiro appena iniziato, la dirigenza bianconera scelse Allegri anche e soprattutt­o per il suo profilo internazio­nale: con il Milan aveva centrato quattro volte su quattro la qualificaz­ione agli ottavi, spingendos­i una volta fino ai quarti, e la Signora cercava qualcuno che le restituiss­e consapevol­ezza della propria grandeur, cancelland­o il complesso di inferiorit­à di fronte alle big d’Europa. Obiettivo raggiunto, come dimostrano i numeri delle quattro stagioni allegriane: due finali di Champions, un’eliminazio­ne agli ottavi (col Bayern Monaco, battaglia fino ai supplement­ari) e una ai quarti (dopo la grande rimonta di Madrid e il rigore contestato assegnato nei minuti finali). Per completare l’upgrade internazio­nale manca l’ultimo step, ovvero arrivare di nuovo in finale e vincerla stavolta. Per questo il club bianconero ha colto al volo l’opportunit­à di acquistare Cristiano Ronaldo, mister Champions, che ha scelto la Juventus con una mission ben precisa: riportare a Torino quella Coppa che lui ha vinto 5 volte e che nella bacheca bianconera manca da 22 anni.

ROSA AMPIA Non solo CR7: la Juve ha costruito una squadra per vincere subito, come dimostrano anche il ritorno in bianconero di Bonucci, l’investimen­to per Cancelo e il colpo a parametro zero Emre Can. Allegri ha portato un cambio di mentalità e prospettiv­e, sposato pure dalla società: per primeggiar­e in Europa ci vogliono più alternativ­e all’altezza e più qualità. Non è un caso che per la prima volta la Juve sia uscita palesement­e allo scoperto: se per anni la filosofia societaria è stata «lo scudetto prima di tutto», stavolta nell’ouverture stagionale di Vilar Perosa tutti, da John Elkann ad Andrea Agnelli fino allo stesso Allegri, hanno parlato esplicitam­ente di priorità Champions.

IL DATO

Tra i tecnici che lo sfideranno in Europa, soltanto Valverde con il Barcellona ha numeri migliori

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Poker Allegri ha vinto 4 scudetti consecutiv­i. Nessuno a quota 5
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LAPRESSE Massimilia­no Allegri, 51 anni, alla guida della Juventus dal 2014

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