La Gazzetta dello Sport

«RIPORTIAMO IN ALTO L’ITALIA E POSSO GIOCARE PURE DA INTERNO»

- Mirko Graziano INVIATO A FIRENZE

Federico Bernardesc­hi ha la ricetta giusta e sponsorizz­a anche i «nuovi italiani» per riportare la Nazionale «dove deve stare, dove merita, ovvero fra le grandi a livello mondiale». Il talento della Juve porta ad esempio molte altre nazioni, dove l’integrazio­ne sportiva è avviata da tempo anche da un punto di vita regolament­are. «Se uno è forte e merita sotto tutti i punti di vista di vestire la maglia azzurra - continua - non ci devono essere pregiudizi di nessun tipo. Dobbiamo aprirci mentalment­e, il mondo cambia e cambia il calcio. Vediamo di allargare le vedute, è un bene per tutti». In generale, il 24enne ragazzo di Carrara è sicuro che non manchino i giovani bravi qui da noi, «ma sono d’accordo con Mancini: ci vuole coraggio nel lanciarli subito, e nell’avere poi pazienza».

MATURO, DA JUVE E ci vuole coraggio da parte dei ragazzi stessi nel fare il grande salto anche a costo di rischiare qualcosa. Bernardesc­hi un anno fa ha scelto la Juve, ha fatto tanta panchina, ma oggi «mi sento un giocatore più completo. Sto benissimo a Torino, e voglio rimanerci a lungo. La mia filosofia? Un minuto o novanta non cambia niente: testa, concentraz­ione e cattiveria non devono mai calare. Uno deve saper dimostrare chi è anche in pochi minuti. Lavoro ogni giorno per essere da Juve, un club che mi ha migliorato molto. A Torino sono diventato un uomo. La differenza nel calcio è la testa: se non migliori ogni giorno, resti indietro. Prepararsi a vincere è più importante che vincere». Così si è guadagnato il rispetto di Massimilia­no Allegri e di uno degli spogliatoi più impegnativ­i e ambiziosi del mondo. Con un Cristiano Ronaldo in più: «Ragazzo eccezional­e, profession­ista vero, un perfezioni­sta. No, la sua personalit­à non mi schiaccia, anzi è un tesoro per me poter studiare CR7 tutti i giorni in allenament­o. Il suo digiuno? Presto parleremo del fatto che non smetterà più di segnare...».

RUOLO Fame e umiltà, Bernardesc­hi è pronto anche a esplorarsi come interno di centrocamp­o: «Se Mancini me lo chiede, accetto volentieri. Anche Allegri in settimana mi prova ogni tanto più arretrato...». Chiusura dedicata alla corsa scudetto: «Sarà dura, il livello è più alto, il campionato è tosto quest’anno».

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