La Gazzetta dello Sport

«Un po’ di follia e Nainggolan Così si può fare»

●«Inter top nei 12-13 uomini: in due anni alla pari della Juve. Ninja trascinant­e, mi rivedo in De Vrij»

- Davide Stoppini

«Aquest’Inter serve un pizzico della nostra sana follia». Solo? «Guarda, nei primi 12-13 Spalletti ha uomini ad altezza Barcellona». Fidatevi, se parla Marco Materazzi c’è da stare ad ascoltare, sulla Champions, Nainggolan, la Juve, Mourinho e...il Triplete. Perché se pensi all’Inter che torna in Europa, non puoi non abbandonar­ti un minuto almeno al ricordo della notte del Camp Nou. «Ma io penso soprattutt­o alla prima partita, a quella del girone: perdemmo 2-0 a Barcellona, andammo in bambola tutta la partita. D’estate in amichevole avevamo affrontato il Chelsea, pure lì avevamo perso. Tra di noi nello spogliatoi­o ci chiedevamo: saremo davvero all’altezza di queste partite?».

La storia ha detto di sì.

«In semifinale buttammo fuori il Barcellona dei marziani, un’altra cosa rispetto a quello di oggi. All’andata andammo sotto 1-0 a San Siro, ma quel gruppo era disposto a tutto per vincere e lo dimostrò. Al ritorno, dopo l’espulsione di Thiago Motta, Mourinho cambiò la partita. Ci disse: “Ragazzi, in allenament­o si difende sempre 6 contro 4, oppure 7 contro 4. Qui siamo in 10 contro 11, non ci possono mai far gol”. Ne fecero solo uno, alla fine. E con un difensore (Piqué, ndr)».

Cosa può prendere Spalletti da quella serata?

«Ci vuole grande coscienza dei propri mezzi, in partite simili. E un pizzico di follia, appunto. Nel singolo match l’Inter può giocarsela. L’esordio con il Tottenham è già una gara che sposta: se vinci quella, poi puoi permettert­i qualche calcolo. Certo, nel girone affronti due squadre rodate, abituate a grandi livelli. Il Tottenham ha cambiato poco, il Barça molto e poi ha Messi. Ma Spalletti ha Nainggolan».

E a Bologna qualcosa s’è già visto.

«È un giocatore trascinant­e, uno che sa trasmetter­e qualcosa alla squadra».

Fa notizia anche fuori dal campo, però.

«Quando arrivi a 30 anni con quel tipo di carriera, cos’hai da nascondere? Non ne ha 20, non è uno che devi scoprire. Spalletti l’ha avuto, l’ha allenato e l’ha rivoluto: sa quello che può dare, è un uomo di

spessore, un assaltator­e: io prego per l’Inter che stia sempre bene».

Come si spiega l’avvio difficile in campionato?

«Fondamenta­lmente mancano i due punti con il Torino: dopo un primo tempo giocato così bene, non puoi non vincere. Lo standard di San Siro dev’essere quello dei primi 45’. Con quel pubblico lì è facile giocare. Lo dico sempre: quelli interisti sono i tifosi meno esi- genti d’Italia. Trovatemi un altro pubblico che fa quei numeri a prescinder­e dai risultati».

Vedremo mai Lautaro e Icardi insieme?

«Sicuro. Spalletti li ha provati tutta l’estate, non li abbandona mica dopo una partita sbagliata. In generale io uno come Icardi vorrei sempre averlo con me».

Non è arrivato Modric: Brozovic può essere il regista di spessore che vuole l’Inter?

«Beh, con la Croazia Brozo giocava con Modric...diciamo che sono comunque felice che un giocatore come Luka volesse venire all’Inter».

Secca: meglio difesa a tre o a quattro?

«Rispondo con gli uomini: Skriniar può e deve giocare in ogni caso. La sua aggressivi­tà mi ricorda quella di Samuel. Però dovrebbe prendersi qualche responsabi­lità in più in fase di costruzion­e. Ora non è più il giocatore appena arrivato di un anno fa che doveva affermarsi. È un leader dell’Inter. E un leader deve saper anche rischiare la giocata».

E Materazzi in chi si rivede?

«In De Vrij. Anch’io come lui in teoria mi trovavo meglio in un reparto a tre. E come me l’olandese è bravo a impostare da dietro con i lanci».

Chi è l’anti-Juve?

«Sette-otto anni fa dissi: la Juve è 10 anni avanti a tutti. Non mi sbagliavo. Hanno due squadre, se in panchina vanno Dybala, Douglas Costa e il mio difensore preferito, Barzagli, qualcosa vorrà pur dire. Non ce n’è una così, neppure in Europa. Possono diventare una squadra leggendari­a, lo sanno anche loro e infatti hanno comprato Ronaldo per vincere la Champions».

SKRINIAR RISCHI DI PIÙ LA GIOCATA MOU CONTRO LA JUVE? TIFO JOSÉ

MARCO MATERAZZI EX DIFENSORE INTER

Cosa manca all’Inter per arrivare ad altezza Juve?

«Allora, facciamo i conti...di anni ne sono passati otto...ecco, dico che tra due anni ci saremo. Manca una scintilla. Una vittoria che dia sicurezze. E 2-3 acquisti top».

C’è Mourinho-Juve in Champions: come la mettiamo?

«Vorrei essere una mosca e trovarmi all’Old Trafford quel giorno...in quello stadio non so come finirà, anche se la Juve non avrà difficoltà a passare il girone. Dicono che José sia in crisi, la verità è che tranne De Gea, Lingard, Pogba e Lukaku non ha giocatori al livello dei top club. Anche se lui in panchina ti fa sentire sempre il migliore. Non s’offendano gli juventini: io tiferò José».

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GETTY La gioia incontenib­ile di José Mourinho, 55 anni, e Marco Materazzi, 45 anni, dopo la vittoria della Champions, il 22 maggio 2010
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Materazzi e Nainggolan a San Siro a giugno, dopo la firma del belga

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