La Gazzetta dello Sport

L’Europa ha paura di Max «Sì, ora che ha Ronaldo la sua Juve è da corsa»

●Al Forum degli allenatori Uefa a Nyon tutti temono i bianconeri: «Sono in prima fila con City, Real Madrid, Barcellona e Bayern»

- Luca Bianchin INVIATO A NYON (SVIZZERA)

Il grande laboratori­o degli esperiment­i è una sala anonima in riva al lago Lemano. I soliti tavoli in legno, le solite sedie in pelle. La scena però è curiosa: due ragazzi sul prato fanno l’ultimo bagno d’estate e, 20 metri più in là, Allegri, Ancelotti, Lopetegui, Mourinho, Simeone e Wenger parlano di grandi strategie calcistich­e. Contrasto. Il meeting organizzat­o dall’Uefa nella sua sede prevede regole particolar­i: sono invitati gli allenatori con almeno 100 partite in Champions più quelli arrivati agli ottavi nella coppa grande o in semifinale in Europa League nel 2018. Il presidente Ceferin presiede tutto. L’incontro dura poche ore, qualcuno non viene (Di Francesco), qualcuno esce prima come a scuola (Simeone), gli altri si confrontan­o. Ancelotti ha finito la giornata a cena con De Laurentiis a Ginevra, mentre per Allegri, dopo un Torino-Nyon-Torino in auto, resta la soddisfazi­one per il clima della discussion­e in una giornata sicurament­e particolar­e. Un po’ perché ha incontrato Mourinho, che sfiderà a duelli di formazioni e conferenze stampa nel girone di Champions. Un po’ perché il suo status è cambiato: ormai è un allenatore di riferiment­o anche in Europa. Tra i presenti di ieri, solo Mou, Ancelotti, Benitez e Simeone hanno allenato (almeno) due finali di Champions come lui. La differenza con i primi tre, non da poco, è… il finale della finale.

LA GRANDE CHANCE Allegri durante la riunione era seduto tra Rudi Garcia, ex allenatore della Roma ora al Marsiglia, e Roberto Rosetti, capo designator­e Uefa da poco più di un mese. Max ha parlato con i colleghi e raccolto consensi. Gli allenatori che hanno voluto fare una previsione sulla Champions hanno confermato il messaggio che da due mesi si è diffuso in Europa: la Juve è tra le candidate alla vittoria. Senol Günes, turco che comanda il Besiktas: «È una delle favorite in Champions, ha un grande coach e tanta esperienza. Hanno una grande chance». Paulo Fonseca, portoghese dal 2016 allo Shakhtar: «La Juve è molto forte, è in prima fila con City, Real, Barcellona e Bayern». Su CR7 una risposta particolar­e: «Strano che non segni, ma quando inizierà non finirà più».

BALO? NON SERVE Il parere di Leo Messi sulla Juve in prima fila viene approvato da Garcia: «Ha un nuovo grande giocatore in più ma sono tante le squadre forti. È una di quelle che può arrivare in fondo». E a proposito di Italia, Garcia si è fermato a parlare anche di Balotelli, in estate vicinissim­o al Marsiglia: «Nell’ultimo campionato abbiamo fatto 80 gol, non ci serviva un attaccante ma un centrocamp­ista e alla fine è arrivato Strootman, un top player. Torneremo a Roma per Lazio-Marsiglia ed è bellissimo, sono molto contento del sorteggio». Nel gruppetto però l’uomo con più capelli bianchi è Günes, così può essere una sua frase il miglior consiglio per Allegri: «La Juve ha un solo potenziale problema e sono le aspettativ­e. La Champions da favorita può mettere grande pressione». Saggezza turca.

JUVE GIÀ VICINA ALLA CHAMPIONS, MA ORA HA UNA GRANDE CHANCE

SENOL GÜNES ALLENATORE BESIKTAS

QUANDO INIZIERÀ A SEGNARE, RONALDO NON SI FERMERÀ PIÙ

PAULO FONSECA ALLENATORE SHAKHTAR

LA JUVE HA UN NUOVO GRANDE GIOCATORE IN PIÙ: PUÒ VINCERE

RUDI GARCIA ALLENATORE MARSIGLIA

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