Allarme a Trigoria La Roma corre poco E lo fa anche male
●Solo Udinese e Samp hanno una media inferiore di km a partita. De Rossi il migliore: ma è il 45° in A...
«Non importa quello che trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre stai correndo». Jesse Owens ne fece uno dei capisaldi della sua vita, la roccaforte delle sue vittorie, a cominciare dalle medaglie olimpiche di Berlino 1936. Evidentemente nella mente della Roma non ci sono le stesse sensazioni del velocista statunitense. Anche perché, è ovvio, nel calcio contano anche i gol, la qualità tecnica e la compattezza di squadra. Correre, però, aiuterebbe eccome. E anche a Trigoria se ne stanno rendendo conto, visto che dopo le prime tre giornate di campionato c’è un dato eloquente: la Roma non lo fa e le statistiche lo dicono con chiarezza. I giallorossi, infatti, sono addirittura diciottesimi nella classifica stilata dalla Lega per chilometri percorsi: di meno corrono solo Udinese e Sampdoria.
QUALITÀ DELLA CORSA Il dato è eloquente, perché proprio in questi giorni il tema della condizione atletica è al centro delle analisi relative alla falsa partenza dei giallorossi. Anche se poi Eusebio Di Francesco nella conferenza pre-Milan ha analizzato la situazione così, riferendosi alla precedente partita pareggiata con l’Atalanta: «Paradossalmente abbiamo corso quanto loro, ma abbiamo corso peggio, male e con poca qualità di corsa». Probabile sia così, anche se l’impressione che resta dei primi tempi giocati proprio contro Atalanta e Milan è di una squadra che faticava ad andare dietro al ritmo degli avversari. Tranne poi, però, fare meglio nella ripresa. Il che, evidentemente, vuol dire che non può essere un problema di condizione fisica ma, forse, proprio di qualità di corsa. Si corre male, come ha detto Di Francesco. E, di conseguenza, si corre anche poco, magari in modo pure sconclusionato.
LE SQUADRE La tabella della Lega è comunque chiarissima, la Roma in queste prime tre gare ha corso per una media-partita di 106,192 chilometri, ben lontana dai 115,143 del Bologna, in vetta alla classifica davanti a Chievo, Milan e Cagliari. È vero, l’obiezione più facile è che le squadre con meno qualità hanno forse bisogno di correre di più rispetto a quelle con più talento (tanto è vero che la Juventus è tredicesima, con 107,978 chilometri di media a gara). Il problema, però, è che la Roma è molto indietro anche rispetto ai chilometri percorsi da ogni rivale diretta per il traguardo finale (leggi qualificazione alla prossima Champions League): Milan 113,797 chilometri di media, Inter 110,748, Lazio 110,355 e Napoli 106,708. Con la Juve, appunto, quasi a quota 108. I SINGOLI E KEVIN Il problema, ovviamente, si ripercuote anche sulle statistiche individuali, dove i giocatori della Roma sono tutti molto indietro. Il primo, per intenderci, è Daniele De Rossi, che con 10,944 chilometri percorsi a gara è in 45a posizione nella graduatoria italiana. Lontanissimo, ovviamente, dai 12,289 di Brozovic o dai 12,266 di Gagliardini, tanto per restare in casa Inter. Ma anche dai 12,115 di Kessie (Milan), 11,446 di Matuidi (Juventus) o 11,429 di Lucas Leiva (Lazio). Molto più indietro, tra l’altro, gli altri giallorossi, con Aleksandar Kolarov solo 76° (10,672 chilometri a gara) e Federico Fazio addirittura 105° (10,344). In realtà un (ex) giallorosso in alto ci sarebbe, ed è Kevin Strootman: 14° (11,569). Ma ormai l’olandese è un giocatore del Marsiglia.
A TRIGORIA Intanto Di Francesco ha rinunciato al meeting degli allenatori d’élite d’Europa a Nyon, preferendo restare a Trigoria per lavorare con quel che resta in questi giorni della Roma. A Benevento, domani, vuol vedere progressi da Pastore, Marcano e Karsdorp, testando anche uno come Coric. Nel frattempo nel fine settimana dovrebbe riaggregarsi al gruppo Perotti, la prossima settimana potrebbe essere invece la volta di Florenzi.