LA SVOLTA IBERICA VOLUTA DA BENITEZ
C’è una Napoli spagnola e di certo non fa riferimento all’aspetto storico. Quello vive nella cultura del popolo e nelle opere che gli Aragonesi prima e i Borbone dopo hanno lasciato in eredità a quella che fu la capitale del Regno delle due Sicilie. L’attinenza, in questo caso, è legata al calcio, alla colonia di spagnoli che, negli ultimi anni, s’è stabilita a Napoli. Fabian Ruiz è soltanto l’ultimo arrivato, per ingaggiarlo Aurelio De Laurentiis ha speso 30 milioni di euro. Per lui non c’è stato il problema dell’ambientamento, a Castel Volturno l’hanno accolto i suoi connazionali che vivono Napoli già da qualche anno. Da quando, cioè, il presidente decise di affidare il suo progetto tecnico a Rafa Benitez, nell’estate 2013. Con lui in panchina cominciò una piccola rivoluzione tecnica. Da spagnolo qual è, l’attuale tecnico del Newcastle, guardò con interesse a quel mercato, convinse i dirigenti a investire su alcuni calciatori di spessore tipo Callejon, Albiol, lo stesso Higuain, Reina e il giovane David Lopez, l’unico che non è riuscito ad imporsi. Tutti, comunque con una gran voglia di imporsi altrove. I primi tre, erano reduci da stagioni altalenanti col Real Madrid e considerati soltanto delle valide alternative dal club madrilista. Reina, invece, decise di seguire il suo ex allenatore, lasciando il Liverpool dopo 8 stagioni.
IMPRESCINDIBILI A Napoli, hanno trovato quella continuità che non avrebbero avuto, probabilmente, restando lì dov’erano. Benitez li ha seguiti nella fase di ambientamento, ne ha coltivato le qualità per poi chiudere il suo ciclo dopo due stagioni. Il successore, invece, li ha completati dal punto di vista tecnico-tattico. Maurizio Sarri è stato l’allenatore che ha saputo giovarsi delle doti di questi ragazzi. Albiol, Callejon e Reina sono diventati gli inamovibili in formazione. E lo sarebbe stato anche Gonzalo Higuain se non avesse accettato la proposta juventina. Dei quattro, oggi sono rimasti i soli Albiol e Callejon al quale si è aggiunto Fabian Ruiz per tenere ancora viva la colonia spagnola. A differenza dei connazionali già perfettamente integrati, lui dovrà viverlo questo processo, magari acceleralo, perché su di lui vuole puntare forte, Carlo Ancelotti, che ha la necessità di rimettere a posto le cose dopo la batista di Marassi.