Lafont fuori uso La Fiorentina lancia Dragowski
●Il polacco, eterno secondo, non ha mai convinto Ora ha l’occasione per far ricredere gli scettici
Quando alla fine della partita con l’Udinese Pioli è andato ad abbracciare Bartlomiej Dragowski, il tecnico sapeva benissimo che il suo secondo portiere sarebbe ritornato utile alla Fiorentina a breve. Già, perché mentre il polacco difendeva i pali della porta viola, nello spogliatoio il titolare, Alban Lafont, era alle prese con il dolore causato da un problema muscolare, accusato dopo un rinvio dal fondo.
LA DIAGNOSI Ieri gli esami medici a cui si è sottoposto il portierino francese hanno di fatto confermato le sensazione anche dell’allenatore: «Lesione tra primo e secondo grado a carico del bicipite femorale della coscia destra — questo il report medico del club — percorso riabilitativo già iniziato e prossimi controlli previsti tra qualche giorno». Difficile stabilire con precisione la data del rientro tra i disponibili di Lafont, ma solo un recupero miracoloso potrebbe permettere al titolare di tornare in campo dopo la sosta a Napoli. Molto più probabile, quindi, che tocchi ancora una volta proprio a Dragowski che in questi giorni è impegnato in patria per gli impegni della Nazionale under 21 alle prese con le qualificazioni agli Europei di categoria. Toccherà a lui, quindi, e il calendario fitto dei viola dopo la pausa (sei gare in soli 23 giorni) non fanno che aumentare le possibilità di un cambio nella porta gigliata, violata solo una volta in questo avvio super di campionato.
IL SORPASSO Strana la sua storia in riva d’Arno. Un eterno secondo che per il terzo anno di fila si ritrova, ancora una volta, a vedere gli altri giocare. Tatarusanu, prima, Sportiello poi e Lafont adesso, due anni più piccolo. Dragowski (costato due milioni di euro) è sempre stata la seconda scelta, tanto da collezionare in due anni appena 500 minuti tra Serie A e Coppa Italia. E non è un caso, infatti, che durante l’estate sia stato comunque vicino a lasciare Firenze. Enfant prodige in Polonia, sondaggi di club come Leicester e Tottenham ai tempi dello Jagiellonia e paragoni sprecati con il connazionale Szczesny. Purtroppo però «Drago» ( soprannome logico per lui) è rimasto finora solo una promessa.Poche presenze, vero, ma anche poche conferme in campo del suo talento. Tredici gol subiti e tanti dubbi da parte di allenatori e società, la stessa società che in estate ha investito ben otto milioni sul giovanissimo Lafont (classe 1999), certificando la scelta fatta. Dragowski si è guardato intorno ma alla fine è rimasto ancora a Firenze anche perché Corvino non aveva nessuna intenzione di perdere l’investimento fatto, svendendolo. Adesso ha l’opportunità di cancellare le incertezze una volta per tutte, approfittando del forfait del compagno che gli lascerà le chiavi della porta della Fiorentina. Che sia la volta buona?
LA DIAGNOSI Lesione tra primo e secondo grado a carico del bicipite femorale della coscia destra per il portiere francese