La Gazzetta dello Sport

Toro caldo subito Mazzarri chiede super partenze

●Ottimo il comportame­nto nei secondi 45’, ma il tecnico vuole una squadra aggressiva dall’inizio

- Filippo Grimaldi

Pensierino di Walter Mazzarri: «Come dicono dalle mie parti, non tutte le ciambelle riescono con il buco». Meglio metterla sul ridere, insomma, perché domenica sera, dopo 58 minuti di stop, quando il suo Toro è tornato in campo contro la Spal, l’ha trovato trasformat­o rispetto al primo quarto d’ora di gioco. Quando, appunto, i suoi sembravano avere imparato bene la lezione, dopo i due primi tempi non proprio esaltanti contro la Roma in casa e a San Siro contro l’ Inter. ● i gol segnati dai granata nelle prime tre giornate di campionato: due a Milano contro l’Inter (Belotti e Meité) e uno con la Spal (Nkoulou) MARCE RIDOTTE Invece no. «Ci siamo in un certo senso “ghiacciati”. Forse tanti giocatori pensavano che la partita non sarebbe ripresa, e in quel momento la squadra non mi è piaciuta. Forse ci sarebbe servito più tempo per riscaldarc­i, anche se poi comunque la ripresa è stata davvero ottima».

SOSTANZA Walter il perfezioni­sta non si accontenta dei quattro punti raccolti in tre giornate. Ne fa una questione di mentalità, di corretto approccio alla gara. «A me piace il bel calcio, però poi alla fine conta essere innanzitut­to pragmatici», perché se uno perde punti, «poi non ce li restituisc­e più nessuno». Urge, insomma, una correzione di rotta: Mazzarri l’ha detto chiaro ai suoi sin dai giorni successivi al debutto casalingo con la Roma, ribadendo il concetto dopo che a San Siro la storia si è ripetuta. Squadra compassata («timida», per usare un suo aggettivo) nel primo tempo, un’iradiddio nella ripresa. Un segnale che il carattere c’è, eccome, ma bisogna farlo valere subito, non solo nell’emergenza.

RICETTA L’idea dell’allenatore granata per uscire da questa situazione è chiara: lavorare molto sulla testa dei giocatori, con l’aggiunta di qualche altro piccolo accorgimen­to, come quello – già attuato con la Spal – di far effettuare ai suoi giocatori il riscaldame­nto a un ritmo più elevato, così da partire già caldissimi dopo il fischio d’inizio. Dettagli, certo, si potrà osservare, ma anche attraverso la cura di questi particolar­i si diventa davvero una grande squadra. Probabile che senza la sospension­e per il nubifragio, il Toro avrebbe giocato a ritmo altissimo anche la rimanente mezz’ora del primo tempo, ma Mazzarri lavora per avere sempre una concentraz­ione feroce da parte del gruppo.

PRECEDENTI Il Toro è squadra da battaglia, lo dice la sua storia e lo racconta pure il rendimento dell’anno scorso nella seconda parte di stagione sotto la gestione-Mazzarri. In cinque occasioni i granata non erano stati brillanti nel primo tempo, andando al riposo in svantaggio: era successo a Genova con la Samp (da 1-0 a 1-1), in casa del Verona (da 1-0 al 2-1 finale, nonostante il provvisori­o pareggio di Niang nella ripresa), all’Olimpico con il Milan (da 0-1 a 1-1, gol di De Silvestri), nella celebre partita del San Paolo lo scorso 6 maggio (1-0 al 45’, poi doppio recupero granata nella ripresa, 2-2 il finale) e in casa con la Spal, dove il Gallo e De Silvestri (da 0-1 a 2-1) avevano rimesso le cose a posto nel secondo tempo, regalando i tre punti al Toro.

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IL CONSIGLIO L’allenatore granata sta lavorando molto con i suoi sul piano psicologic­o

Inoltre, per partire forte, ha chiesto un riscaldame­nto pregara più intenso

● i punti raccolti dai granata nella ripresa contro l’Inter a San Siro (da 2-0 a 2-2) e la Spal all’Olimpico (dal pari del primo tempo all’uno a zero finale)

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1 Walter Mazzarri applaude i suoi nel secondo tempo di San Siro con l’Inter; a destra il team manager Giuseppe Santoro ● 2 Il poderoso stacco di testa di Nkoulou, che a inizio ● secondo tempo ha deciso la sfida con la Spal ● 3 Il sorriso di Simone Zaza, al debutto domenica scorsa nel diluvio di Torino; a destra si riesce a intraveder­e Belotti LAPRESSE 1
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