La Gazzetta dello Sport

Ekong e Nuytinck al centro L’Udinese ora parla olandese

●I due difensori titolari scelti da Velazquez hanno in comune la lingua anche se il primo, arrivato dal Bursaspor, ha scelto la Nazionale nigeriana

- Francesco Velluzzi Massimo Meroi

Udinese all’olandese. Così è se vi pare. Julio Velazquez ha scelto: al centro della difesa operano due olandesi: William Troost Ekong, 25 anni e Bram Nuytinck, 28. Accanto a loro, a destra il danese Jens Stryger Larsen, 27 anni e a sinistra il brasiliano Samir 23. Il tecnico spagnolo in queste prime tre partite non ha mai cambiato l’assetto difensivo. Il risultato è buono: due gol presi a Parma, nessuno in casa con la Samp, uno solo a Firenze domenica scorsa.

AL CENTRO Il problema era il centro. Andava sostituito Danilo, finito tra le polemiche a Bologna, andava riportato a sinistra Samir, come l’aveva pensata lo scorso anno Gigi Delneri. Andava trovato un compagno in mezzo per l’olandese Nuytinck, riconferma­to e stimato. Ecco Ekong che è nato in Olanda e con gli orange ha pure fatto le nazionali giovanili, ma poi ha optato per la rappresent­ativa nigeriana dalla quale proprio in settimana è stato dispensato per un leggero risentimen­to muscolare che gli consentirà di lavorare per esserci alla ripresa contro il Torino. I due hanno legato subito: parlano la stessa lingua e in viaggio per Firenze non si sono mai persi di vista. Logico. Nel trio anche il connaziona­le Hidde ter Avest, terzino e nuovo acquisto come il centrale ghanese Nicholas Opoku, ritenuto molto promettent­e ma ancora da integrare.

I DUE Una casa si costruisce dalle fondamenta. Una squadra dalla difesa. Il tecnico Julio Velazquez ha dato un’anima e una solidità alla sua Udinese. Non è bella la squadra bianconera, ma rognosa. E ha trovato una coppia centrale inedita. Ekong e Nuytinck nelle gambe hanno solo tre partite di campionato. L’olandese-nigeriano, infatti, è stato tesserato tre giorni prima dell’inizio del torneo ed è stato gettato subito nella mischia dall’allenatore al quale evidenteme­nte è bastato un solo allenament­o per fidarsi di lui. Nuytinck, invece, in precampion­ato si è alternato in coppia con Opoku e Wague e nella griglia non sembrava in vantaggio sui compagni, anzi. Se fosse arrivato anche il greco Nikolaou dall’Olympiakos, forse avrebbe fatto le valigie. Ma ora vive un rinascimen­to: «Mi piace Velazquez, è spagnolo ed è molto diverso da un allenatore italiano. Vuole sempre giocare, io sono olandese e mi piace questo tipo di gioco. Sono felice con lui», ha detto quest’estate in ritiro. Ekong è considerat­o un leader calmo. «Sono caratteris­tiche che mi vengono imposte dal ruolo, faccio il difensore centrale e da là devo guidare tutta la squadra», ha detto alla presentazi­one. É uno che bada al sodo. E in questo avvio è cresciuto. Lo ha detto pure lui prima di lasciare il ritiro della Nigeria: «Sento che sto facendo dei significat­ivi progressi da quando sono arrivato qui, ma questo è solo l’inizio.». Ringrazia Dio e il suo lavoro, ma pure l’Udinese: «Sono grato di essere dove sono ora, ma non sono ancora soddisfatt­o, guardo sempre avanti alle prossime sfide».

GLI ESTERNI Nuytinck nella linea a quattro sembra trovarsi più a suo agio: tra l’altro al suo fianco agisce Samir, anche lui con le caratteris­tiche del difensore centrale che Velazquez, come Delneri, preferisce allargare a sinistra per avere maggiore copertura. A destra, invece, c’è Larsen: «Uno che non cattura l’occhio ma che si fa sentire», il giudizio del ds Daniele Pradé, soddisfatt­o per il rendimento difensivo:«Stanno lavorando bene di reparto».

IL REPARTO Finora i due centrali hanno retto bene: solo tre gol subiti in altrettant­e gare

Accanto a loro i terzini sono Larsen e il rigenerato brasiliano Samir

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William Troost Ekong e Bram Nuytinck contrastan­o Simeone LIVERANI

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