La Gazzetta dello Sport

Finiscono mai Diablo d’un Granoche «Riparto da Trieste dove tutto è iniziato»

●La punta in C col primo club italiano: «Loro mi hanno dato tanto, io ora gli darò tutto»

- Antonello Rodio TRIESTE

Ha iniziato la sua carriera italiana nel lontano 2007 alla Triestina. Undici anni dopo, per chiuderla, Pablo Granoche ha scelto di nuovo la città di

San Giusto. Ha indossato la maglia alabardata nel novantenna­le della società, la vestirà nuovamente quest’anno, mentre fervono i preparativ­i per festeggiar­e il centenario. «Era il momento giusto per tornare — confessa il bomber uruguaiano, classe 1983 — ho voluto fare una scelta di vita, dare tutto quel che mi rimane proprio a Trieste, che mi ha dato tanto».

GLI ESORDI In questi dieci anni, una carriera a suon di gol, soprattutt­o fra i cadetti. Quando nel giugno 2007 sbarcò a Trieste, Granoche era un perfetto sconosciut­o per l’Italia. Il bomber uruguaiano aveva 24 anni, in patria si era messo in mostra con River Plate Montevideo e Miramar Misiones, poi aveva giocato un paio di anni in Messico. Il primo giorno alla Triestina, disse senza remore il suo obiettivo: «Per me giocare in Italia è un sogno: sono qui per segnare tanti gol». Detto e fatto. Quella prima stagione fu straordina­ria: Granoche segnò subito alla prima giornata e non si fermò più. Giunse a 24 gol, si guadagnò il soprannome di El Diablo, ma alla quartultim­a di campionato, ricadendo dopo un duello aereo, si procurò una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Arrivò comunque secondo nella classifica cannonieri, curiosamen­te dietro a un’altra leggenda alabardata, Denis Godeas, che quell’anno con il Mantova ne fece 28.

LA RISALITA L’intervento riuscì perfettame­nte ma saltando il ritiro la stagione seguente non trovò mai una condizione atletica ottimale, cosa che non gli impedì, pur giocando molto meno, di realizzare 7 reti. Tanto che il Chievo se lo portò in Serie A. Qui giocò due stagioni, ma non riuscì a sfondare. Dopo qualche mese con il Novara, lo chiamò a Varese Mauro Milanese: già, proprio lui, l’attuale amministra­tore unico della Triestina che lo ha appena riportato in alabardato. Qui Granoche ritrovò la verve e il Varese sfiorò la promozione in Serie A. E mentre la Triestina sprofondav­a nell’inferno dei dilettanti e in situazioni societarie da avanspetta­colo, Granoche trovò la sua dimensione a suon di gol in Serie B con Padova, Cesena e soprattutt­o Modena, dove visse un’altra stagione super nel 2014-2015 con 20 reti. Poi due anni allo Spezia e adesso il ritorno a Trieste.

IL FEELING Quando Mauro Milanese, che ci aveva già provato qualche anno prima, lo ha chiamato, Granoche ci ha pensato solo un po’. Poi ha deciso di tornare a Trieste e di volerci anche restare. Tanto che il triennale che ha firmato prevede un terzo anno da allenatore delle giovanili: «Milanese ha proposto questa soluzione che mi ha stuzzicato molto — racconta Granoche — sapendo che se venivo, avevo anche voglia di fermarmi. Ma sia chiaro che penso prima di tutto a giocare e a fare bene due anni da calciatore». I tifosi hanno apprezzato. E sperano che anche grazie ai suoi gol, la Triestina possa riassapora­re finalmente la Serie B dopo otto anni.

1 6 6

IL REND IMENTO Le reti di Pablo Granoche nei campionati pro: 64 gol li ha realizzati in tornei esteri

 ??  ??
 ??  ?? Pablo Granoche, 34, in alto in allenament­o con la Triestina di adesso e sopra con la maglia alabardata nel 2007-2008 BONAVENTUR­A-LAPRESSE
Pablo Granoche, 34, in alto in allenament­o con la Triestina di adesso e sopra con la maglia alabardata nel 2007-2008 BONAVENTUR­A-LAPRESSE

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy