La Gazzetta dello Sport

Belinelli furioso «Le parole del c.t.? Ho provato fastidio Ora faccia i nomi»

●La guardia su Sacchetti: «Generalizz­a facendo capire che c’è gente che se ne frega. Ma io all’Italia ci tengo»

- Davide Chinellato

Prima di partire per San Antonio per il primo assaggio del suo 2018-19 Nba, Marco Belinelli ha un sassolino da togliersi dalla scarpa. Un sassolino azzurro. «Alcune parole del c.t. Sacchetti mi hanno dato fastidio, veramente fastidio».

POLEMICA Beli, che ha deciso di saltare le prossime due partite della Nazionale per essere al 100% per il training camp Nba che comincia il 24 settembre (7 giorni dopo Ungheria-Italia, la seconda delle due partite di qualificaz­ione Mondiale) si riferisce ad una dichiarazi­one del c.t. del 25 agosto. «Datome e Melli, oltre ad essere giocatori importanti, sono anche delle persone giuste: sanno stare nel gruppo, aiutano la squadra e non pensano solo a loro stessi» aveva detto Sacchetti. Un’uscita che aveva suscitato l’immediata reazione social di Alessandro Gentile: «Campione e persona altruista, giusta e per bene, in campo come fuori» aveva scritto su Instagram, postando una foto di un suo abbraccio a Beli in azzurro. Marco non ha dimenticat­o, e alla prima occasione ha mandato un messaggio al c.t.: «Ci sono polemiche uscite dopo la mia rinuncia che mi hanno infastidit­o attacca -. Con Sacchetti, Brunamonti e il presidente Petrucci sono stato sincero fin dal primo giorno, dicendo che per me sarebbe stato molto difficile esserci. Ho incontrato di persona Meo e ne abbiamo parlato, mi sono confrontat­o con lui prima ancora di sentire Popovich o Messina. Dire o far capire che ci sono persone che non pensano alla Nazionale o che della Nazionale se ne fregano è una delle cose che mi ha dato fastidio. Se ci fossero dei problemi, preferirei che Meo me ne parlasse a voce, dicendo il nome delle persone a cui fa riferiment­o, senza parlare in generale. Detta così mi ha dato veramente fastidio».

DATOME HA RAGIONE: LE FINESTRE FIBA VANNO CAMBIATE

MANCA L’80% DEI GIOCATORI NBA ADESSO È TROPPO RISCHIOSO PER NOI

LA GUARDIA AZZURRA SUL CALENDARIO

DAL PRIMO GIORNO GLI HO SPIEGATO LE MIE DIFFICOLTÀ

MARCO BELINELLI SUL C.T. AZZURRO

LA RINUNCIA Belinelli spiega anche la sua momentanea rinuncia all’azzurro. Decisione maturata da tempo, condivisa con l’intera Federbaske­t parlando apertament­e con Petrucci e Sacchetti. «Per me la Nazionale è importanti­ssima: ci sono sempre andato volentieri e trovo giusto che i giocatori diano importanza alla propria nazionale. Ma questa finestra Fiba, così vicina all’inizio della stagione Nba, rende per tanti le cose difficili o quasi impossibil­i, e lo dimostra il fatto che l’80% dei giocatori Nba non ci andrà per le mie stesse ragioni. Le partite dell’Italia sono troppo vicine al training camp degli Spurs: devo arrivarci in condi- zioni ottime e senza rischiare. Andare in Nazionale adesso è troppo rischioso per me, un ragazzo di 32 anni che si è allenato tutta l’estate e vuole lottare per poter avere un ruolo importante nella propria squadra, da titolare o dalla panchina».

VISTA SUL MONDIALE Belinelli ribadisce che la sua rinuncia all’azzurro è momentanea e non definitiva. «Ho sempre detto, anche a Meo, che questo per me non è un addio. Ci tengo alla maglia azzurra e spero che queste due partite possano andare bene. E ci sono le possibilit­à perché vadano bene». Beli par-

tirà oggi per San Antonio per un primo assaggio della realtà in cui torna dopo tre anni, trovando un gruppo completame­nte nuovo dopo la fine dell’era dei Big Three Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili. Tornerà però in tempo per far visita al gruppo azzurro a Bologna, prima della sfida di venerdì 14 contro la Polonia. «Non andare in Nazionale mi manca spiega Beli, sesto miglior realizzato­re della storia azzurra con 2137 punti in 144 partite -. Direi che mi fa star male, ma non vorrei passare per quello che esagera. Io all’Italia ho sempre detto sì, e i rapporti che ho stretto con giocatori, allenatori, Petrucci e la Federazion­e sono tutti molto veri. Per questo ci tengo a ribadire che non è un addio e voglio stare col gruppo: per far sentire che non è una rinuncia definitiva, ma un arrivederc­i al Mondiale».

FINESTRE E NBA Belinelli, come Datome, mette nel mirino le finestre di qualificaz­ione volute dalla Fiba: «Ha detto bene Gigi: le cose devono cambiare, perché per chi gioca in Nba dire sì alla Nazionale durante queste qualificaz­ioni è praticamen­te impossibil­e. Capisco che così si dia più spazio ai giovani, ma avere delle nazionali con i giocatori Nba sarebbe importante per tutto il basket». Beli spiega anche quanto il parere delle franchigie della Associatio­n inf luisca sulla scelta dei giocatori. «Io ho sempre fatto tutte le manifestaz­ioni importanti con la Nazionale perché ci tenevo. Nessuna delle mie squadre Nba me lo ha mai impedito: giusto confrontar­si, ascoltare i loro pareri, ma io nella mia carriera ho sempre fatto capire quanto fosse importante per me giocare in Nazionale e le mie squadre lo hanno sempre accettato». Succederà di nuovo la prossima estate, quando Belinelli si aspetta di giocare il Mondiale con l’Italia. Alla ricerca, a 33 anni, di quel risultato importante che in azzurro ancora gli manca.

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CIAM Marco Belinelli, 32 anni.Per la guardia 144 presenze in azzurro
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