TRIONFO OSAKA FURIA SERENA CONTRO L’ARBITRO
●Primo Slam giapponese. L’ex n.1 litiga con l’arbitro: «Gli ho dato del bugiardo perché mi ha dato della ladra»
Williams: «Bugiardo». Penalizzata Oggi Djokovic-Del Potro, amici contro
Come a Wimbledon, Serena capitola anche nell’ultimo atto degli Us Open. Lì era stata la tedesca Kerber a farle la festa, qui è la prima giapponese a giocare una finale Slam, la ventenne Naomi Osaka. La ragazzina conquista il primo set di prepotenza, ma quello che accade nel secondo è folle.
RABBIA CIECA Serena perde la testa. Prima un warning per coaching aveva innescato la rabbia, poi dopo aver spaccato la racchetta sul 3-4 e aver beccato un 15 di penalità, la vincitrice di 23 Slam sbotta: «Non sono un’imbrogliona, ho una figlia, non faccio queste cose. Non c’è stato coaching, mi sta mancando di rispetto. Mi deve delle scuse, lei è un bugiardo». L’arbitro è il portoghese Ramos. Alla parola bugiardo scatta il terzo warning e quindi il game di penalità che la condanna al 3-5. Serena si mette a piangere, chiede l’intervento del supervisor. Continua a singhiozzare, a parlare di ingiustizie: «Le ho dato del bugiardo, perché lei mi ha dato della ladra. Ho lottato tanto per giocare questo match, non posso essere trattata così». In mezzo a questo caos, non è facile neppure per Naomi mantenere freddezza. Sul 5-4 si trova due palle match che sfrutta alla seconda opportunità con un servizio vincente. La peperina nipponica (con papà haitiano, mamma giapponese, emigrata negli Usa a tre anni e con doppia cittadinanza) abbatte il suo idolo. Ma l’epilogo forse l’aveva immaginato in modo differente. FISCHI Serena la stringe a sé, come per farle capire che lei è stata brava, che non c’entra nulla. L’Arthur Ashe, coperto dal tetto come una pentola a pressione per la minaccia di acqua nelle prossime ore, si intristisce per l’occasione sfumata e fischia. Infatti ciò che le era sfuggito a Wimbledon, Serena non riesce a ottenerlo neppure sul campo di casa: non ce la fa a mettere il settimo sigillo sugli Us Open (con cui staccherebbe Chris Evert per un nuovo record) e a salire a quota 24 vittorie negli Slam, eguagliando il primato di Margaret Court, che continua a rimanere irraggiungibile. A fine partita, c’è spazio solo per i complimenti e i ringraziamenti: «So che avete fatto il tifo per me, è stato grandioso. Ma è anche il momento di congratularmi con naomi, era la sua prima finale Slam e ha giocato benissimo».
IDOLO Del resto la grande motivazione di Naomi era stata proprio lei, Serena: «La gente stava con lei, lo so, ma questa vittoria significa tanto per me», Contro la Williams salva 5 palle break su 6. Come tante sue coetanee è cresciuta con l’avversaria che ha appena sconfitto nel cuore: un idolo. Ma quando l’idolo te lo trovi davanti in una finale, c’è il rischio di paralisi alle gambe e alle braccia. A lei non accade: «Come quando l’ho battuta a Miami, ho cercato di pensarla come un’avversaria qualunque e ci sono riuscita» E aveva ribadito: «L’ho vista giocare in tv da quando ero una bambina: sono onorata». Onorata di affrontarla: frasi di altri tempi. Quando sono a rete, Serena la squadra come faceva Mike Tyson con le vittime predestinate di turno. Ma stavolta è lei a finire k.o. E’ tesa la Williams e al terzo game cede il servizio su un doppio fallo (il suo secondo). Dai primi scambi è chiara la tattica di Naomi: cercare di far muovere l’americana il più possibile. Del resto, l’allenatore della giapponese, Sasha Bajin, per anni è stato sparring partner di Serena. La musica non cambia, perché la ragazzina, nonostante tutte le reverenze che spettano alla diva, riesce davvero a trattarla come fosse una qualunque e in meno di 20’ si ritrova avanti 4-1 e sopra di due break. Nel 2° set, succede di tutto e la partita si mette male. E’ andata di fretta Naomi. Ha scalato le classifiche del ranking fino a numero 19 e adesso sarà numero 7. Da bambina sognava di giocare una finale Slam contro Serena. «Come andavano a finire quei sogni? Mica sogni di perdere», aveva risposto peperina
HANNO DETTO Serena: «Ho lottato tanto per questo, non posso essere trattata così»
Naomi: «Realizzato il sogno di giocare con Serena. Mi spiace sia finita così»