La Gazzetta dello Sport

Dzemaili dà la spinta «Bologna, ora osa Un gol e gira tutto»

●Lo svizzero analizza l’avvio negativo: «Serve più faccia tosta: con Inzaghi ne usciremo»

- Matteo Dalla Vite INVIATO A CASTELDEBO­LE (BOLOGNA)

Una seduta dal dottor Blerim. Che ne ha viste, e vissute, tante. Che ha una terapia collettiva per questo Bologna ingolfato, anche e soprattutt­o nel senso di gol fatti (zero). «Ne parlavo anche l’altro giorno con Inzaghi - dice Dzemaili -: questa squadra lavora bene e forte. Deve solo, e unicamente, liberarsi la testa. Deve avere la mente più free, libera. E più faccia tosta». Sul lettino del capitano, il Bologna lavora per recuperare la bellezza momentanea­mente sfiorita.

Blerim, la città è un po’ pessimista sul Bologna. Risposta?

«Capisco che quando i risultati non arrivano ci si abbatte, ma il pessimismo non l’ho mai sopportato. Porta rogne. E fa male».

Quanto la fanno arrabbiare situazione e classifica?

«Moltissimo. Perché prendi un palo al 95’ con la Spal, perché fino al 70’ l’Inter non ti fa un tiro nello specchio. Poi abbiamo sbagliato, sia chiaro, ma anche creato».

Oddio: gli attaccanti non tanto, i centrocamp­isti hanno concluso ma senza... mirino.

«E questo significa che i cosiddetti inseriment­i funzionano. E il lavoro degli attaccanti non va sottovalut­ato: aprono a chi viene da dietro. Destro? Deve stare tranquillo. Santander? Si è già inserito, lo vedrete. Il calcio è una ruota che gira: ne usciremo. Ma ripeto: ci vuole mente libera e più faccia tosta. Dobbiamo cercare di osare maggiormen­te».

E’ pronto a giocarsi la fascia per promettere la salvezza?

«Alla fascia ci tengo ma non l’ho mai vista come un’ossessione. Il discorso è un altro: se alla fine dell’andata saremo in questa situazione

GLI INIZI IN SVIZZERA Dzemaili esordisce tra i profession­isti nella stagione 2003-2004, a 17 anni, nello Zurigo, in Svizzera. In carriera ha giocato in seguito con Bolton, Torino, Parma, Napoli (in cui ha vinto due volte la Coppa Italia), Galatasara­y, Genoa e Montreal Impact in Canada.

A BOLOGNA

In maglia rossoblù lo svizzero di origine albanese è alla terza stagione: in quella 2016-’17 ha accumulato 33 presenze e realizzato 9 reti, in quella successiva (rientrato dalla parentesi Montreal Impact) ha chiuso l’annata con 15 gare e una rete e in quella appena iniziata ne vanta 4 con un acuto in Coppa Italia contro il Padova. parleremo di salvezza, ora no. A cominciare dalla gara di Genova: ci giochiamo una bella fetta di campionato».

Che voto si darebbe fino a oggi?

«Ho fatto un errore imperdonab­ile contro il Frosinone. E siccome vengo valutato anche dai gol...».

A Napoli ne fece 15 in 2 anni, quest’anno ha segnato al Padova in Coppa Italia: perché questo buio in zona-gol per tutti?

«Siamo sotto le nostre aspettativ­e. Nostre e dei tifosi. E lo dico anche alla squadra, oltre che a me stesso. Dobbiamo crescere, le statistich­e dicono che siamo la squadra che nelle prime tre giornate ha corso di più... Io trequartis­ta come con la Svizzera? Devo dire che ho giocato lì varie volte ma non è un ruolo che mi fa impazzire: preferisco stare più nel vivo, da mezzala».

Parentesi... Svizzera: fece anche lei l’esultanza dell’aquila?

(sorride) «No, io no. Il problema è che magari qualcuno doveva evitare di dire una certa cosa provocator­ia il giorno prima della gara contro la Serbia: mi riferisco a un ministro serbo. Insomma: potevano evitare la multa e quel politico la frase».

E certe frasi che si leggono sul web circa la sua storia matrimonia­le quanto le danno fastidio?

«I fatti miei restano tali. E ognuno si faccia la sua vita. Io ho chiesto di tornare a Bologna, e Saputo si è rivelato fantastico, per poter stare con mio figlio. E potrei anche chiudere la carriera qui, se non mi cacciano».

E chi può essere escluso dall’Olimpo-Champions in Serie A?

«Prima del k.o. contro la Samp avrei detto che l’anti-Juve era il Napoli. Il problema principale, però, è che ha perso il cuore della città: Reina. L’Inter si è rinforzata, la Roma si è indebolita e il Milan almeno sta cercando di fare un gioco divertente».

E Pippo Inzaghi?

«E’ appassiona­to, la sua grinta ci risollever­à, sta facendo il lavoro con il cuore, dà impulsi positivi. Basta un gol e cambia tutto». SULL’ALLENATORE INZAGHI

DESTRO DEVE STARE TRANQUILLO SANTANDER SI È INSERITO BENE

BLERIM DZEMAILI / 1 SUGLI ATTACCANTI ROSSOBLÙ

IL NOSTRO TECNICO HA TANTA GRINTA E LAVORA CON IL CUORE

BLERIM DZEMAILI / 2

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Blerim Dzemaili, 32, 69 presenze e 2 gol con la nazionale svizzera LIVERANI

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