La Gazzetta dello Sport

Kerschbaum­er, argento che vale oro

●Mondiali Mtb A Lenzerheid­e l’altoatesin­o si arrende solo al fuoriclass­e elvetico Schurter: «Sono felice»

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Hai perso, ma sei il primo degli «umani». Hai perso, ma da un ragazzo svizzero — Nino Schurter — che quanto a Mondiali vinti nella mountain bike è arrivato a quota 7 (più l’oro olimpico di Rio). Hai perso, ma dici subito due cose. Una seria: «Ho capito che un giorno non troppo lontano potrò vincere io», afferma con orgoglio – pacato e più che giustifica­to – Gerhard Kerschbaum­er. Una scherzosa: «Nino è un amico, ma spero che vada in pensione…». E allora sì, non è retorica: questo 27enne altoatesin­o di Verdings, una frazione di Chiusa (vicino a Bolzano, in Alto Adige) è come se avesse vinto. A Lenzerheid­e, in Svizzera, aspettavan­o tutti l’oro dell’idolo Schurter, che alla mountain bike sta come Cristiano Ronaldo al pallone: il pronostico si è compiuto, ma Kerschbaum­er si è messo al collo l’argento dopo avergli conteso il titolo fino alla fine. I due si sono involati già nel primo degli otto giri facendo gara a parte: mentre alle loro spalle era l’olandese Mathieu Van Der Poel a mettersi in luca (sarà bronzo), Schurter sferrava l’attacco decisivo alla penultima tornata. Ma l’azzurro, che è tesserato per la Torpado-Gabogas dell’ex pro’ Mauro Bettin, non si è dato per vinto, arrivandog­li ad appena 11”. L’abbraccio tra i due subito dopo la linea

bianca è di quelli che restano.

PRECEDENTI L’ultimo Mondiale italiano resta quello di Hubert Pallhuber, vinto nel 1997. Negli ultimi anni, non vanno certo dimenticat­i i grandi risultati ottenuti da Marco Aurelio Fontana, bronzo iridato nel 2014 a Lillehamme­r e bronzo olimpico a Rio nel 2016. Adesso, se c’è un uomo che può riportare l’iride in Italia quello è proprio Kerschbaum­er, detto ● Kerschbaum­er ha vinto per due volte il titolo Mondiale: nel 2009 nella categoria juniores e nel 2013 tra gli under 23. Ora corre per la Torpado-Gabogas

«Gery», che dal 2011 fino a fine 2016 aveva militato nel team Bianchi del grande Felice Gimondi dopo i due titoli mondiali ottenuti nelle categorie giovanili. Un predestina­to, amante della caccia e dello scialpinis­mo, che però non si è confermato da subito tra i grandi. «Ero abituato a vincere e il cambio di livello non è stato facile, anche perché la concorrenz­a è molto più elevata. Ero andato in crisi, ma dopo il terzo posto dell’anno scorso in Coppa del Mondo in Canada ho capito che stavo tornando. Quando sto bene, so che posso essere davanti a giocarmela con tutti. Certo, poi Schurter è un fenomeno... ma ho 27 anni e conto di averne altri 10 davanti di agonismo».

2

ANTIDIVO Il pensiero per questo argento che brilla è pronto. «Per mio nonno Johann, che è morto a febbraio. Era il mio primo tifoso, un amico. Quando avevo 10 anni, fu lui a darmi

i soldi per comprare la prima bicicletta. Ora sono fidanzato con Elisabeth che è un’altra persona fondamenta­le per me. Ha un carattere forte e mi piace averla al fianco. Mi dà sicurezza. Io sono un tipo tranquillo. Amo la natura, odio la confusione. Con la mia famiglia, abbiamo un Maso e anche una baita, a 2.000 metri di altezza. D’estate mi alleno lì. Non ho la television­e, neppure la connession­e internet. E va bene così».

 ??  ?? ● 1 Gerhard Kerschbaum­er, 27 anni, in azione durante la gara di ieri ● 2 L’abbraccio, subito dopo la linea d’arrivo, tra l’elvetico Nino Schurter, 32 anni, e l’altoatesin­o ● 3 Il podio: da sinistra, Kerschbaum­er, Schurter e l’olandese Mathieu Van Der Poel AP/EPA 1
● 1 Gerhard Kerschbaum­er, 27 anni, in azione durante la gara di ieri ● 2 L’abbraccio, subito dopo la linea d’arrivo, tra l’elvetico Nino Schurter, 32 anni, e l’altoatesin­o ● 3 Il podio: da sinistra, Kerschbaum­er, Schurter e l’olandese Mathieu Van Der Poel AP/EPA 1
 ??  ?? 2 3
2 3
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy