La Gazzetta dello Sport

GIANNELLI, ZAR E FORO: IL MONDIALE AZZURRO È GIÀ UNO SPETTACOLO

●Netta vittoria (3-0) all’esordio contro il Giappone davanti al presidente della Repubblica che fa festa con gli oltre 11.000 tifosi sugli spalti del Foro Italico

- Gian Luca Pasini ROMA

LE PAROLE Gioia Juantorena: «Che emozione sentire il pubblico vicino. Impagabile»

Mazzone: «Non c’era tensione, ma tanta emozione. In campo si sentiva tutto»

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non si è sottratto al contagio azzurro del Foro Italico e ha agitato il suo telefonino con la torcia accesa come gli altri 11mila abbondanti tifosi italiani negli intervalli della partita. La grande giornata di festa del volley italiano (e Mondiale) sta per arrivare alla fine, ma nei presenti resterà a lungo un’emozione tatuata nell’anima e nelle retine. In mezzo al campo e sugli spalti, nelle occasioni di gioco create attorno al Foro Italico, così quando Osmany Juantorena ha picchiato a terra l’ultimo pallone è stato tripudio. «Penso di essere una persona molto fortunata per avere vissuto una serata come questa. E’ vero è un’altra pallavolo, è difficile giocare, è complicato vedere la palla. Ma l’emozione di sentire il pubblico così vicino a noi è impagabile. Tutta quella gente che ci applaude: i primi punti non sono stati facili. L’emozione era grande».

RISCHIO Il rischio «pressione» era l’incognita che accompagna­va gli azzurri da giorni. Perché se è vero che il Giappone sulla carta era un avversario battibile, tutte le condizioni esterne davano motivi di “distrazion­e” alla squadra scesa in campo (mai cambiata). Per tutto il primo set la palla dalla parte italiana pesava come il piombo. Una zavorra che però non ha condiziona­to l’Italia di Gianlorenz­o Blengini. Il merito è stato quello di accettare i propri errori e guardare avanti. Fra una ola e un coro dei tifosi che sono arrivati al Foro Italico quando il sole era ancora alto e il catino di gioco una fornace da 40 gradi. Proprio la marea azzurra di ogni età e di ogni condizione è stato uno dei momenti più emozionant­i di tutta la giornata. Padri, madri, figli, nonne, allenatori, giocatori e giocatrici di ogni levatura si sono messi in fila un paio d’ora prima dell’apertura dei cancelli per non perdere neppure un secondo di un evento storico e irripetibi­le.

SENZA TENSIONE «Non avevamo tensione, ma emozione sì e tanta – certifica Daniele Mazzone, un altro degli esordienti azzurri al Mondiale –. Su Instagram avevo seguito i tifosi che ci aspettavan­o fin dal pomeriggio. E vi assicuro che dal campo si sentiva davvero tutto». Proprio quel primo set è stato il parziale decisivo: nonostante i tanti errori (25 complessiv­i per l’Italia, 18 solo al servizio, che è stato poco arma tattica dell’Italia, se non nel terzo con qualche fiammata di Zaytsev) gli azzurri sono stati bravi a «sopportars­i» nelle proprie debolezze, prima di uscire un poco alla volta. Hanno accettato di non volare via nel punteggio come avrebbero voluto e sono stati sempre con il Giappone attaccati ai polpacci. Bravo Simone Giannelli – che ancora una volta a dispetto dei suoi 22 anni – fin dal primo set ha cercato di coinvolger­e tutti, ma proprio tutti, i suoi schiacciat­ori. Non sarà un caso che i nipponici non ci abbiano capito nulla a muro (appena uno in tutta la gara), riuscendo a distribuir­e benissimo il gioco, con percentual­i altissime. Ivan Zaytsev (che nel primo set ha fatto 6 punti) ha chiuso la frazione inaugurale con un incredibil­e 100%, abbastanza raro per un bomber (78% alla fine) e la squadra nel suo complesso ha terminato con un ragguardev­ole 63% di palloni per terra!

IN CAMPO Così quando Juantorena ha messo a terra il pallone decisivo, il presidente Mattarella ha voluto chiudere

la serata cambiando il protocollo: in mezzo al campo a dare la mano a tutti i protagonis­ti di questa grande serata di sport (vincitori e sconfitti). Prima di consegnare il risultato agli almanacchi. «Abbiamo fatto solo il primo passo di questo Mondiale. Il percorso è lunghissim­o e lo sappiamo bene – ha chiuso Osmany Juantorena –. Ci godiamo questo momento bellissimo, ma già prima di andare a dormire dobbiamo metterla nel cassetto, riposarci bene e iniziare a pensare alla prossima partita. Con il Belgio a Firenze, giovedì sera». Sarà di certo un’altra gara anche dal punto di vista tecnico, ma per il momento si può rinviare la preoccupaz­ione. La lunga marcia verso Torino è cominciata...

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Oltre 11.000 spettatori Il Foro Italico di Roma
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