«Ero in trance con la mia moto La rossa ora è la migliore»
●«Bellissimo vincere qui, anche se non è una pista che amo. Aragon? È un altro circuito per Lorenzo»
Il tricolore che lo avvolge, mentre percorre alla cieca gli ultimi metri verso il parco chiuso, è la carezza più dolce che Andrea Dovizioso potrebbe ricevere. L’ultimo giro percorso urlando di gioia nel casco, i saluti al pubblico avvicinandosi al traguardo, sono attimi che DesmoDovi non dimenticherà. E quando appare sul podio, ecco la mano sul cuore e poi indirizzata verso i tifosi che riempiono il rettilineo d’arrivo. «Vincere a Misano ti dà una percezione diversa. Mi mancava. E farlo con la Ducati…».
Andrea, i complimenti più belli sono dei suoi rivali, dicono che ha guidato in maniera perfetta.
«Sono entrato in trance con la mia moto. Potevo forzare, rispondevo quando gli altri provavano a spingere, avevo le mie carte da giocare. È stato bellissimo».
Aveva detto: al via dovrò mettermi nella posizione giusta, dietro Jorge.
«Sapevo che avrebbe provato a scappare, però non spingeva così forte. Quando l’ho passato non avevo idea di cosa fare, era per togliermi dalla sua scia calda che mi rovinava la gomma. A quel punto mi sono messo a giocare, provavo a capire quanto ne avessero, spingevo e rallentavo senza rischiare. Quando Jorge ha provato a prendermi, sono tornato a spingere forte e lo stesso giro lui è caduto».
La Ducati non vinceva a Misano dal 2007.
«Vuol dire che da allora la moto qui non andava bene, mentre ora è la migliore. Ma è una vittoria speciale anche per me, importante farla ora e su una delle piste migliori per Lorenzo».
Ad Aragon cosa si aspetta?
«Di essere veloce anche lì. È un’altra pista per Jorge e Marquez vorrà vincere. Nonostante sia il più spericolato, gli ultimi tre anni per me ha studiato la strategia a tavolino, attacca dove sa che fa la differenza e nelle altre ci prova ma senza dar la vita».
In Ducati trapela spesso il rimpianto per l’addio di Jorge.
«Se dicessi davvero quel che penso verrebbe fuori un bel casino. Divertiamoci e guardiamo avanti, senza sollevare polveroni».
Però quando gente come Lorenzo o Marquez vince è la normalità, se succede a lei si è sempre a metà tra impresa e sorpresa.
«La gente mi ha visto e considerato in un certo modo troppi anni, mentre il fatto che Lorenzo si sia adattato e abbia vinto con una moto diversa è considerato un exploit. Io sinceramente me ne sbatto, però lottare contro Lorenzo e Marquez è tosto».
Si è mai sentito messo in secondo piano?
«Io non mi sento secondo a nessuno in Ducati. Ma è più colpa dei giornalisti, io so su cosa sono migliorato».
Lo scorso anno con Rossi assente aveva detto di capire cosa significhi essere Valentino. Ora che ha vinto lo capisce meglio?
Risata. «Ma resta sempre casa Rossi. Qui non ho mai avuto grandi aspettative, non è una pista che amo, per questo è importante aver vinto contro dei veri fenomeni».
MI MANCAVA UN SUCCESSO A MISANO, E FARLO CON LA DUCATI...
L’ADDIO DI JORGE? SE DICESSI CIÒ CHE PENSO SAREBBE UN CASINO
ANDREA DOVIZIOSO IN DUCATI DAL 2013
UNA PENA NON ESSERE RIUSCITI A VINCERE DALLA POLE POSITION
HO PROVATO A PRENDERE DOVI MI HA TRADITO IL GRIP DAVANTI
JORGE LORENZO 5 VOLTE IRIDATO